“IL GIOCO DELLE REGOLE UNILATERALI DELL’AMORE”
Capita spesso nella vita che, come persone, non siamo in grado di volerci bene e che, pur di rimanere al fianco di quelli che crediamo essere i nostri amori, accettiamo da parte loro qualsiasi imposizione, persino la più assurda, vista con il senno del poi.
Ad un certo punto della nostra storia, l’Uomo coi baffi stabilì che, visto che erano nati in lui dei dubbi sul nostro amore e che pensava ancora con nostalgia ad una donna che aveva avuto in precedenza, diventava urgente, soprattutto da parte sua, ridiscutere le regole della nostra coppia.
Non era sicuro che fossi proprio io la donna della sua vita. Fu molto freddo e me lo disse senza mezzi termini. Ne rimasi schiantata, ma, nonostante lo choc della rivelazione, non volli o non mi fu possibile lasciarlo, perché certamente questa sarebbe stata l’unica cosa sensata da fare. Lo supplicai di non distruggere quello che avevamo costruito.
Mi rispose che non pensava di troncare, ma chiedeva (ed ottenne) di “vivere in modo più sportivo” la nostra relazione, perché voleva sentirsi libero “di capire”.
Accettai quelle nuove regole, senza fare troppe storie. Ad agire in me fu forse la paura della solitudine, di dover rinunciare alla mia nuova vita quotidiana. O di dover ricominciare da zero.
Una persona sensata, al posto mio, avrebbe certo risposto: “No, grazie!”, ed avrebbe immediatamente alzato i tacchi, in cerca di nuovi lidi, invece il mio amor proprio, il rispetto per me stessa, in quel momento svanirono nell’aria, sublimarono, come fa il ghiaccio secco a contatto con l’aria. E mi adattai al nuovo contesto.
In brevissimo tempo la mia vita – che fino a quel momento avevo giudicato felice – divenne un campo minato, all’interno del quale costantemente un mio passo falso avrebbe potuto distruggere tutto. Mi ritrovai a fare ciò che una persona non dovrebbe mai fare: elemosinare amore.
Queste furono – più o meno – le regole non scritte che, da quel momento in poi, caratterizzarono la (nostra) vita (insieme):
1) Assolutamente vietato, facendo riferimento a me e a lui, l’uso del pronome personale “noi” e del possessivo “nostro”: troppo tradizionali e indici di una visione ormai superata delle cose (regola n.1, fondamento giuridico di tutte le altre).
2) Ognuno di noi sarebbe potuto andare e venire da casa a suo piacimento, senza dover dare troppe spiegazioni all’altro (per qualsiasi dubbio in proposito, vedere la regola n.7).
3) Ci sarebbero state nella nostra vita serate, cene, occasioni alle quali avremmo partecipato separatamente (per qualsiasi dubbio in proposito, vedere la regola n. 5).
4) Ogni forma di gelosia sarebbe stata bloccata sul nascere, perché assolutamente insensata, non adatta ad una coppia moderna, quale eravamo noi (“Hai usato: “noi”?!”) (per qualsiasi dubbio in proposito, tornare alla regola n. 1).
5) La libertà di movimento, di azioni, di avere un flirt, sarebbe stata identica per entrambi (per qualsiasi dubbio in proposito, vedere la regola n. 1).
6) In occasione di cene o incontri con gli amici, divieto assoluto di mostrarsi troppo possessivi, o appiccicosi, o gelosi (per qualsiasi dubbio in proposito, tornare alla regola n. 1).
7) La vita insieme non ha bisogno di costrizioni, il matrimonio è un’istituzione obsoleta e dalla visione restrittiva: non sarebbe MAIU stato previsto nel nostro orizzonte. La coppia aperta non ha regole (“Hai usato la parola “nostro”?! Torna immediatamente al la regola n.1!”).
8) Inutile chiedere: “Che fai oggi di bello?”, oppure: “Ci sarai a cena?”: la risposta non sarebbe stata possibile (per qualsiasi dubbio in proposito, tornare alla regola n. 5).
9) Inutile provare con la tattica del ricatto emotivo (in caso di dubbio, tornare alla regola n.7, passando prima per la regola n. 1).
10) “Cerca di organizzare la tua vita futura in modo autonomo” (in caso di dubbio, tornare alla regola 5, o alla 7, ma anche alla n.1