“Il vostro capofacchino sarà accanto ad ognuno di voi, ad ogni vostro passo, ad ogni vostro sacrificio, ad ogni vostra sofferenza e passo dopo passo il miracolo prende forma, aleggia nell’aria e come ogni anno, quando la forza viene meno, quel sentimento unico di fede volontà e umiltà esce invisibile ma percepibile, esce silenzioso ma assordante”.
La vicinanza alla “sua famiglia” quella dei Facchini il capo facchino Sandro Rossi l’ha fatta arrivare su un foglio scritto di pugno appena uscito dall’Ospedale di Belcolle. E i Facchini non hanno disatteso.Tutto è filato liscio, pur nella sofferenza soprattutto nei ciuffi avanti lungo la salita di Santa Rosa.
“Santa Rosa ti fa capire – ha detto don Emanuele Germani – che c’è ancora qualcosa di bello nei giovani, che si sentono spinti dalla sua figura, in tanti si sono dati appuntamenti lungo gli spalti”. Questa torre è qualcosa che a raccontarlo non sembra umano, pesante piu di cinque tonnellate per 1,200 km di percorso, si è snodata per le vie di una città al buio. 51,80 quintali, 28 metri di altezza. Dies Natalis svetta imperante su tutte le case.
Quasi tre ore di Trasporto, la tensione data dall’ultimo tratto da percorrere, la spinta sino al sagrato poi gli abbracci con tutti i famigliari. Dietro le grate del Monastero si riaffacciano le Clarisse.
Raffaele Ascenzi il suo ideatore ha dichiarato: Dies Natalis corona probabilmente il mio percorso sulle Macchine di Santa Rosa. Qui oggi sono arrivato a raccontarne i concetti fondamentali per me. Si tratta di una Macchina di grande spiritualità. Da 58 anni la Santa non era collocata all’interno ma in alto dove ora è posizionata la croce nell’espressione dell’ascesa al cielo.
I Festeggiamenti proseguiranno domani 4 settembre con le celebrazioni liturgiche che come di consueto si svolgeranno per la maggior parte nel santuario di cuil la parte centrale al momento è chiusa, mentre la celebrazione solenne con il Vescovo si celebrerà alle 10.30 alla Basilica di San Francesco alla Rocca.
La trepidante attesa del gran finale esaurisce tutta la tensione, il capo trasporto ha dato il via preciso con i comandi , ed ecco che si vola tutto d’un fiato verso la salita. Dies Natalis ha concluso il suo percorso. Qualche minuto di attesa per non lasciare nulla al caso.
“Massimo sforzo per la salita finale – la voce di Luigi Aspromonte si è fatta roca, il sudore bagna i volti dei Facchini ormai stanchi -. Dies Natalis per cinque anni accompagnerà i futuri Trasporti. Vi devo dire mille grazie, sono fiero di voi, abbiamo dimostrato a Sandro Rossi e a Marco Gemini che abbiamo preso dai loro insegnamenti, ma una dedica particolare va al mio Baffino che aveva previsto che un giorno avrei guidato la Macchina”.
Tutti insieme abbiamo accompagnato Rosa di nuovo a casa. Da domani mattina, fino a metà mese, Dies Natalis resta sul sagrato del Santuario ammirata da mattina a sera, in tutta la sua luce e il suo splendore. E’ una Macchina che sa stupire sia di giorno sia di notte.
L’esplosione della gioia chiude un Trasporto che non ha risparmiato imprevisti. E’ nata una nuova stella.
Fotogallery. L’inizio di una giornata particolare:
Al Teatro dell’Unione con le campionesse olimpioniche di scherma
Sul sagrato della Basilica di Santa Rosa
I Facchini verso il convento dei Cappuccini
Le corone di alloro al Monumento dei Caduti
Via Mazzini
La sosta con ristoro al convento dei Cappuccini
Corso Italia, sfilata con Miss Mondo, madrina del Trasporto
Alla chiesa della Trinità si canta “Mira il tuo popolo”
Foto e video di Manuela Cannone