Ve lo immaginate un tranquillo, silenzioso, piacevole volo lungo le pendici del Cimino con arrivo sulla vetta? Con il drone oggi si potrebbe, ma nell’estate del 1961 è assolutamente impensabile se non utilizzando una funivia, anzi due, che partano da Bagnaia e da Soriano per salire su su fin dove finalmente lo sguardo può spaziare per gran parte della Tuscia. Progetto elaborato dalla “Pro Loco” di Soriano. Ne dà notizia il Messaggero il 23 luglio di quell’anno. A corredo dell’articolo viene pubblicata anche una cartina (foto) con disegnata l’ubicazione delle due stazioni di partenza: una a Bagnaia, l’altra a Soriano. La copertura finanziaria (poco più di 250 milioni di lire) per la realizzazione sarebbe garantita in gran parte dallo Stato. C’è il progetto, nero su bianco e, insieme, ci sono le immancabili polemiche. Il giornale sostiene l’iniziativa, che resterà un sogno nel cassetto, come tanti. Allora quello delle funivie, ancora oggi quello dell’aeroporto. Ai viterbesi evidentemente piace volare e sognare. Intanto però un sogno si è realizzato la Faggeta nel 2017 è divenuta Patrimonio dell’Umanità.
Da il Messaggero del 23 luglio 1961
L’idea più che opportuna di realizzare una funivia che consenta un facile accesso alla vetta del Cimino ed alla sua splendida, secolare faggeta, ha dato la stura ad una polemica non sappiamo quanto opportuna. Da una parte c’è chi vorrebbe far partire la funivia da Bagnaia; dall’altra chi ritiene che essa debba partire da Soriano; e per entrambi le parti contendenti l’una soluzione dovrebbe escludere l’altra. Ci piace, quindi, che una proposta serena sia stata avanzata dalla “Pro-Soriano”, una delle pro loco più attive e dinamiche della nostra provincia, organo altamente qualificato per esprimere un parere sulla questione la quale è da noi considerata di natura squisitamente turistica. La faggeta del Cimino, residuo di quella “Selva Cimina” che Fabio Rulliano per primo attraversò nei tempi in cui si credeva che essa celasse chissà quali mostri e quali pericoli, è oggi uno dei pochi spettacoli della natura che, almeno in Italia, sia possibile ammirare così come Dio li fece. E’ una attrattiva turistica potenziale, posta a meno di cento chilometri dalla Capitale, la cui valorizzazione è stata forse troppo trascurata. Anche se oggi vi si può giungere in automobile, la lunghezza del percorso, le difficoltà di parcheggio una volta percorsa la strada di accesso, sono tali da non consentire l’afflusso di un grande numero di visitatori. La funivia, invece, abbreviando sensibilmente il tempo di percorso in misura sensibile l’accesso, e quindi consentire quella valorizzazione che altrimenti sarebbe contenuta e limitata. La proposta avanzata dalla “Pro Soriano” che la costruzione della funivia avvenga su due distinte tratte: una in partenza da Bagnaia (Villa Lante) a m. 485 di quota, e che passando per Montalto (m. 750) arriverebbe alla stazione terminale, posta a Piana dei Fraticelli, m. 925. L’altra tratta, partendo da Soriano (località Bandita) a m. 525 di quota arriverebbe pure a Piana dei Fraticelli. La stazione terminale, a quota 525, sarebbe unica per le due tratte. Sembra a noi che la proposta avanzata dalla “Pro Soriano” sia meritevole della più attenta considerazione. Intanto, con essa cade la polemica in atto tra i fautori del capolinea a valle a Soriano, e quelli che lo vorrebbero a Bagnaia. Anzi, si avrebbe la possibilità, della quale molti turisti si varrebbero, di salire da una parte e scendere dall’altra creando così un intercambio di visitatori tra i due centri turistici oggi in conflitto. Gli eventuali impianti di carattere logistico, che immancabilmente sorgeranno nella zona della Piana dei Fraticelli, potrebbero contare su una clientela sensibilmente maggiore di quella che porterebbe loro la realizzazione di una sola tratta. La lunghezza delle due tratte previste nel progetto della “Pro Soriano” è di complessivi km. 6. La spesa di costruzione dovrebbe aggirarsi sui 250-280 milioni per i quali lo Stato, in base alla legge sulle zone montane sottosviluppate, dovrebbe concorrere in misura del 75-80%. Per i 50-60 milioni residui si potrebbe costituire un consorzio tra i tre comuni interessati (Viterbo, Soriano e Vitorchiano) il quale potrebbe ottenere dalle industrie fornitrici dell’attrezzatura il pagamento differito e rateale della sua quota. Noi vogliamo augurarci che alle buone idee ed alla volontà realizzatrice della “Pro Soriano” faccia riscontro la buona volontà e lo spirito di collaborazione degli enti pubblici interessati, primi fra tutti la Provincia e l’Ente Provinciale Turismo. Ci aspettiamo, quindi, l’immediato avvio delle diverse pratiche tecniche.
*Luciano Costantini, giornalista professionista, ha lavorato in qualità di vice capo servizio presso la redazione centrale de Il Messaggero, occupandosi di sindacato ed economia. Rientrato a Viterbo, firma in qualità di direttore editoriale la testata TusciaUp. La sua grande passione per la storia è raccolta in tre libri: Il giorno che accecai il Duce, Fuori le donne dal palazzo dei Priori, l’ultimo pubblicato“O Dio con Noi o tutti in cenere”, tutti editi da Sette Città. Echi di cronaca del secondo dopoguerra è la rubrica periodica su questa testata, in cui racconta aneddoti e fatti di quel periodo storico riportati proprio dal quotidiano romano in cui ha vissuto il suo cammino professionale.
(Documentazione tratta dalla ricerca d’archivio presso la Biblioteca di Viterbo)
La Faggeta oggi
Foto cover la Faggeta in veste invernale in cui sarebbe spettacolare immaginare la funivia che scende…