E’ morto il “santone” aquesiano Pasquale Gaeta. Il decesso pone fine al processo per plagio

Pasquale Gaeta è morto. Con il decesso decade ogni formula processuale contro il santone Lino, aquesiano, inchiodato in aula dalle dichiarazioni di nuclei familiari. Con figlie minori che sarebbero diventate adepte di una sua setta e sottoposte varie formule di sevizie. L’avvocato Vincenzo Dionisi di Acquapendente – penalista ed esperto in dinamiche settarie – è stato il primo ad “aprire il vaso di pandora delle accuse”. Spetta a lui il ricordo: “E’ morto Pasquale Gaeta – sottolinea – salito alla cronaca per il noto processo alla psicosetta QNEUD, meglio conosciuto come ‘Maestro Lino’. Non è nel mio stile esprimere giudizi sulla sua persona dinanzi alla morte, morte che pone anche fine alla vicenda processuale. Rimangono i fatti ed i documenti, rimane il dolore di una madre che ha lottato per ottenere giustizia per la figlia perduta, rimane il segno indelebile che le vittime porteranno dentro per sempre. Questo processo ha segnato l’inizio di un percorso per l’approvazione di una legge che colmi il vuoto lasciato dall’abrogazione del reato di plagio. Un particolare apprezzamento va a Virginia Melissa Adamo che ha trasformato il dolore in una vera e propria crociata contro il sistema della manipolazione mentale, terreno ove operano sette, psico sette e sedicenti santoni; quando il 17 settembre, mentre si spegneranno i rifletti su questa vicenda, rimarrà accesa l’ostinata voglia di giustizia di Virginia contro questi millantatori, attraverso l’operato di Manisco World l’associazione dalla stessa fortemente voluta e che presiede. In tema di psicosette, quello celebrato dinanzi al Tribunale di Viterbo, non è stato ‘un processo’ ma è stato ‘Il Processo’ contro i sistemi di manipolazione mentale e di chi li pratica. La morte del Gaeta e l’estinzione del procedimento hanno impedito di far luce su alcuni aspetti tragici e drammatici, ma anche oscuri e cupi, della storia di QNEUD, non potendo raggiungere la verità e smascherare bugie. Chi ha taciuto, chi ha detto mezze verità, chi non ha narrato la verità, chi si è sottratto alla testimonianza ha sempre la possibilità di farsi avanti, per rispetto delle vittime, ed affinchè non vi siano più vittime, ed anche per se stesso, per scrollarsi di dosso l’esser stato partecipe di quella vile consorteria. Un doveroso ringraziamento alla D.ssa Paola Conti, titolare del fascicolo penale, per il lavoro svolto, ringraziamento da estendere a tutti coloro che hanno contribuito alla costruzione dell’impianto accusatorio”.

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