Eleonora Perroni, l’amazzone campionessa di dressage che coltiva le future star

L’ allevamento in Italia di cavalli da dressage si arricchisce di nuove grandi promesse, è il caso dell’ Allevamento del Roncone a Viterbo dove l’atleta Eleonora Perroni sta “coltivando” delle future star.

Eleonora Perroni è una giovane trentenne amazzone e dressagista italiana particolarmente attenta e sempre presente alle importanti aste Hannover e Oldenburg. ci racconta come è nato il suo allevamento nella città dei Papi dove i circoli ippici sono in crescendo e la disciplina del dressage è una novità e come è arrivata ai successi 

Partiamo dagli inizi.

Il primo rapporto diretto di cura e relazione con i cavalli quando lo ha avuto?

Ho iniziato a montare a cavallo quando avevo circa 8 anni in un piccolo circolo ippico romano. Da quel momento non ho mai smesso.

Quando ha comprato il suo primo cavallo?

La mia prima cavallina è arrivata quando avevo 14 anni. Era una cavallina di razza maremmana. Mi ha insegnato tanto. E’ con lei che mi sono avvicinata al dressage.

Come nasce l’Allevamento del Roncone?

L’idea dell’allevamento è nata per caso. Una mia cavalla molto promettente si è fatta male da giovane e ho deciso di farle fare la mamma. In più in Italia non ci sono molti allevamenti dedicati alla disciplina del dressage, questo è stato un incentivo in più.

Per entrare nel miglior contatto con il proprio cavallo per trovare il massimo livello tecnico della prestazione di entrambi da dove s’inizia?

Il segreto per entrare in sintonia con un cavallo è quello di passarci più tempo possibile. Conoscere a fondo il suo carattere aiuta a formare un binomio. La base è la fiducia, come in ogni “relazione interpersonale”, più l’animale riesce a fidarsi di noi più il legame è forte. Ci sono cavalli con spiccate personalità che è necessario comprendere a fondo perché in un momento di competizione possano aiutarci a realizzare un ottimo risultato. Per ottenere il massimo c’è bisogno anche di tanto allenamento e dedizione. 

Lei ha scelto il dressage una disciplina equestre che letteralmente tradotta dal francese vuol dire “gara di addestramento”, in cui cavallo e cavaliere debbono essere in simbiosi, molto radicata in Germania e in altri paesi del nord-Europa. La può spiegare ai nostri lettori?

Nella traduzione letterale dal francese è racchiuso il significato di questa disciplina. In poche parole è essenzialmente l’esecuzione di un tracciato, che va imparato a memoria, in un campo di forma rettangolare con misure variabili a seconda del livello (20metri x 40m oppure 20m x 60m). Poste all’esterno del rettangolo e con distanze precise le une dalle altre ci sono delle lettere che sostanzialmente sono i punti di riferimento per il disegno delle figure.Ad ogni “figura” viene attribuito un voto da 0 a 10 sull’esecuzione. Partiamo dalle Categorie riservate ai cavalli giovani 4-5-6 anni. Queste sono mere prove di addestramento finalizzate a stabilire il livello del cavallo. Nella scheda di valutazione infatti sono indicate delle linee guida per la valutazione delle tre andature (passo, trotto e galoppo), della sottomissione (rispondenza agli aiuti del cavaliere) e delle impressioni generali (prospetto per il futuro sportivo del cavallo). Con il crescere dell’età del cavallo le “riprese” diventano più tecniche e difficili.

Continuiamo parlando delle altre categorie…

In ordine di difficoltà (dalla più semplice alla più complicata) abbiamo:

ID (Invito al Dressage)

E (Elementare)

F (Facile)

M (Medio)

D (Difficile)

Per ogni categoria abbiamo più riprese indicate con un numero (es: E100, E400) più il numero è alto più il livello di difficoltà aumenta.

Quali sono i cavalli da dressage?

Tendenzialmente potrei dire che tutti i cavalli possono fare dressage. Se però parliamo di disciplina sportiva e abbiamo come obiettivo di raggiungere un livello agonistico alto allora il discorso cambia. Non mi sento di dire che ci sono “razze” più portate di altre ma per chi è del campo sa che la genetica ha la sua importanza. Mi spiego meglio. Se guardiamo alle Olimpiadi possiamo notare una quasi totale prevalenza di cavalli nati da linee tedesche od olandesi, con una piccola percentuali di cavalli provenienti da Spagna o Portogallo. Il cavallo da dressage si differenzia dagli altri per la qualità delle sue andature, molto elastiche, e per la sua conformazione fisica frutto di incroci genetici sapientemente riusciti. In Italia abbiamo razze autoctone che piano piano si stanno facendo strada nel panorama nazionale. Anche questo denota una crescita della disciplina sul territorio.

In Italia sta crescendo un vivaio di giovani cavalieri pronti a gareggiare nel panorama internazionale?

Assolutamente sì. L’Italia può vantare di giovani cavalieri già con esperienze internazionali consolidate alle spalle che fanno ben sperare in un futuro roseo per la nostra nazione. A oggi vertici mondiali anche nel settore giovanile sono in mano di Germania, Olanda, Danimarca ed Inghilterra. Ma sono fiduciosa. Per quanto riguarda il livello regionale e i numeri dei partecipanti sono in crescita. Questo è un dato promettente e molto positivo

Una sua frase: Quando si fanno le cose con passione, amore e professionalità si concretizzano grandi progetti. Ce li può descrivere?

Non faccio mai progetti a lungo termine perché, chi è del settore lo sa, con i cavalli può succedere di tutto, però tento di fissarmi degli obiettivi e di avvicinarmici come meglio posso. Sportivamente parlando per questo anno mi ero prefissata l’obiettivo di arrivare sul podio al Campionato Italiano e ci sono riuscita. E’ stato davvero emozionante. Per quanto riguarda l’allevamento il mio obiettivo è quello di riuscire a portare un pò di Italia all’estero. Per questo da qualche anno tutte le mie fattrici e i miei puledri più giovani sono stati trasferiti in Germania, dove hanno la possibilità di crescere in prati rigogliosi tutto l’anno e dove il mercato internazionale è più facile da raggiungere.

In una storia di complicità e gratitudine reciproci, ci dica le occasioni in cui la sua cavalla/o l’ha davvero sorpresa, negativamente e positivamente…

I miei cavalli mi sorprendono ogni giorno. Quando sono un pò triste o ho semplicemente bisogno di schiarirmi le idee loro riescono sempre a farmi tornare di buon umore. Uno di loro in particolare: si chiama Dancier Stern, Pimpi per gli amici. La nostra “storia d’amore” dura da 9 anni. Quando l’ho comprato era un puledro di 4 anni, con lui ho vissuto le gioie e le soddisfazioni più grandi (ultima il bronzo ai Campionati Italiani) ma anche le sconfitte e i periodi più faticosi. Il suo carattere particolare mi ha insegnato a non dare nulla per scontato, basta poco per ritrovarsi dalla vetta al fondo della classifica. Ma grazie a lui ho imparato cosa davvero vuol dire creare un binomio forte: lui si fida ciecamente di me e ora so che per me da sempre il massimo. In rettangolo combatte per e con me, è una sensazione inspiegabile e meravigliosa.

Ho un legame molto forte con un’altra cavalla: Devita. Proprio pochi giorni fa sono andata in Germania, dopo 2 anni a causa delle varie chiusure, e sono andata a trovarla. Lei ora fa la fattrice ma ha sempre avuto un posto importante nel mio cuore. Mi sono scese le lacrime quando arrivata nel prato dove vive con altre cavalle mi è bastato chiamarla per nome perché lei mi riconoscesse e mi corresse incontro. Da puledra era molto schiva con gli umani ma non con me. 

E’ alla  fine di ogni gara che arriva la ricompensa, e il cavallo lo sa. Il primo gesto è per lui. Poi si ricomincia.

I suoi cavalli di oggi sono veri atleti?

Assolutamente sì. Va ricordato che in questo sport gli atleti sono 2: Cavallo e Cavaliere. Solo la somma fa il binomio. Non sono semplici animali, senza di loro non ci sarebbe equitazione. Per questo vanno trattati e curati con le giuste e necessarie attenzioni.

 

Per chi volesse conoscere il dressagge e una amazzone speciale Eleonora Peroni è disponibile.

“Cerco di trasferire le mie conoscenze e competenze tecniche a coloro che desiderano avvicinarsi a questo metodo innovativo. Vivo in gara con me stessa, devo mettermi sempre alla prova: nella vita, nello studio, nel lavoro”.

Eleonora vive la sua giornata in mezzo ai cavalli tra Viterbo e Roma, lo fa con sorriso disarmante forte di insegnare quello che per lei è il frutto di una passione. Perché è da qui che deve maturare una scelta.

 

Info: Allevamento Roncone-Strada Roncone,10- Viterbo
www.facebook.com/Allevamento-del-Roncone-243821676194688

foto cover Campionati Italiani Montefalco a fine gara con Dancier Stern

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