“Emergenze Archeologiche”: visita alla necropoli di San Potente

Utimo ciclo di visite organizzato da Archeotuscia nel programma di “Visite a Tuscania”.
Appuntamento ore 17.00 di mercoledì 31 agosto a Valle Faul a Viterbo.
Grotte, forre, rupi e anfratti per giovani esploratori o per chi vuol perdersi nel tempo con una escursione di gran fascino.
San Potente, vasta necropoli, si estende a occupare i poggi a sud-est di Tuscania. Per quanto oggi tagliata dalla Strada Provinciale Vetrallese, essa doveva apparire, nel VII-VI sec. a.C., come un unitario complesso di tombe indicate sopraterra da tumuli o da segnacoli perduti. La porzione settentrionale è disseminata di tombe ipogee a camera, in gran parte del tipo più antico con fenditura nel soffitto, che dovevano essere circoscritte da tumuli almeno parziali e che sono celate sottoterra o solo parzialmente visibili in quanto sconvolte per l’impianto di cave in più epoche. L’area cimiteriale più meridionale (a sud della S.P. Vetrallese), nota come “Casale Galeotti” (chiesetta medievale di San Potente), pure interessata da tombe del tipo sopra descritto, acquista dall’età arcaica un grande sviluppo con una particolare densità di sepolture di varia tipologia, ipogee e rupestri su più livelli, grazie anche alla presenza nell’area di più percorsi viari, uno dei quali ricalcato dalla romana Via Clodia.
Tra i sepolcri di età arcaica si segnala un monumentale tumulo, d’impianto prettamente ceretano, la cui tomba è costituita da un’anticamera trasversale e tre camere frontale.
Ad epoca tardoellenistica-romana si datano due colombari contigui, a pianta rettangolare e traforati da nicchie per lo più triangolari, che si aprono sull’alto della parete della Via Clodia. Altri colombari si aprono sul costone tufaceo rivolto a Tuscania (sulla S.P.Tuscanese) del poggio settentrionale di Sasso Pizzuto.
Di uno di questi a tre ambienti, esistono pianta e sezione prospettica pubblicate ancora nel XVIII secolo.

Informazioni: Archeotuscia tel. 3392716872 Luciano

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