Eolico. L’esperienza partecipativa civica in Maremma

A cura di Maurizio Conticelli

Nei miei pochi giorni di vacanza in Maremma, ho vissuto una interessante esperienza civica legata alla discussione sul progetto per un impianto eolico con 9 mega pale da realizzare alle spalle dei campeggi di Albinia, in Comune di Orbetello.

Qui ho scoperto la presenza della ASSOCIAZIONE PER ORBETELLO di cui fanno parte associazioni, comitati, operatori turistici, imprenditori agricoli, amministratori pubblici ed altri ancora, che si riunisce periodicamente per discutere dei problemi del territorio.

Una mailing list di quasi 150 nomi ha consentito di convocare in breve tempo un’assemblea pubblica straordinaria a cui hanno partecipato, notizie di stampa, circa 300 persone (io ne avrei stimate circa 200, ma comunque un numero ragguardevole).

Non ho mancato di intervenire, visto anche il legame storico tra Orvieto e Orbetello, per riportare l’esperienza in corso relativa al progetto PHOBOS (7 pale eoliche a Castel Giorgio e Orvieto e stazione elettrica), come rappresentante degli Amici della Terra e del Coordinamento Ambientale della Tuscia, territorio, quest’ultimo, invaso anch’esso da assurdi progetti per impianti eolici/fotovoltaici.

Numerose le critiche al progetto avanzate dai presenti e ribadite con nettezza dagli amministratori locali, i quali hanno rivolto un invito affinché vengano presentate osservazioni al progetto entro i termini fissati dal relativo procedimento e cioè entro il 26 luglio p.v.

Oggi pomeriggio, a distanza di appena due giorni dall’assemblea suddetta, interverrà l’Assessore regionale della Toscana per un confronto con i rappresentanti dell’ASSOCIAZIONE al fine di organizzare le azioni di contrasto a questo progetto destinato a stravolgere la Maremma grossetana.

Nel contempo è in corso un denso scambio di email per condividere testi e osservazioni.

Che dire?

Una esperienza davvero coinvolgente e stimolante che evidenzia per contro l’apatia dell’area orvietana, ove sino ad oggi sono falliti i tentativi di organizzare assemblee pubbliche, anche per la ritrosia di qualche Sindaco, dove gli abitanti sembrano qualificarsi come sudditi piuttosto che come CITTADINI, dove la Regione Umbria, pur avendo apprezzato un nostro sit in nei mesi scorsi, non ha fatto nulla per rimuovere il proprio inguardabile parere favorevole rilasciato in sede di VIA, dove i proprietari dei terreni interessati al progetto sembrano attenti più a sfruttare le opportunità economiche che potrebbero derivare loro, piuttosto che salvaguardare un territorio caratterizzato da marcata valenza turistica ed agricola, dove rischiano di prevalere interesse egoistici e di pochi piuttosto che quelli relativi al Bene Comune di molti, dove le istituzioni pubbliche, tutte, sembrano inerti di fronte all’attuazione di normative che le scavalcano sui temi della pianificazione e programmazione territoriale in nome di una discutibile missione salvifica di queste rinnovabili per salvarci da crisi climatiche ed energetiche.

Siamo di fronte ad una inenarrabile speculazione distruttiva del Bel Paese, ove si darà seguito ad un processo di industrializzazione di aree agricole senza precedenti e senza rispetto per i vincoli esistenti, con una profonda alterazione del capitale naturale di cui disponiamo in modo esclusivo rispetto a tanti altri Paesi.

Mi auguro che questa mia riflessione sia di stimolo per avviare adeguate azioni partecipative sul territorio, coinvolgendo possibilmente persone esperte della materia che vadano oltre il banale giudizio del tipo “mi piace” o “non mi piace”.

P.S. Intanto si svolgerà venerdì un’assemblea pubblica a Farnese per progetti eolici analoghi in vista poi del referendum promosso dall’amministrazione comunale locale per coinvolgere la Cittadinanza sul rilascio del parere (vedi anche brochure allegata elaborata dal Comitato Ambiente e Salute di Farnese)

Orvieto, 20 luglio 2023

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