Etnie a tavola il rebechin triestino

rebechin triestino

Si sa Trieste è un miscuglio di culture declinate anche nella tavola, che unisce la slava, la tedesca e infine la nostra italiana. In una visita recente ho scoperto il rebechìn triestino, il termine deriva da ribeccare, mangiare un’altra volta, e difatti questa tradizione nasce grazie ai lavoratori portuali, che usavano consumare uno spuntino nutriente a metà mattina per riprendersi dai duri ritmi del lavoro fisico. Un’abitudine che risale ai tempi in cui Trieste diventa porto franco dell’Austra nel 1719, “periodo in cui aumentano le maestranze che operano per il carico e scarico delle merci dalle navi e la zona accanto al porto è tutta un pullulare di addetti”, lo  si legge nel libro “Trieste in cucina” di Rita Mazzoli e Marina Raccar (Guido Tommasi Editore).

In buona sostanza non c’è da stupirsi che a un certo punto sentissero il bisogno di una seconda colazione salata. Ottima idea anche per un turista contemporaneo di passaggio, che vuole nella giornata a disposizione a ridosso di un convegno gustarsi velocemente le tipicità del posto e fermarsi lo stomaco proseguendo la lunga camminata che l’aspetta.

La soluzione la si trova nei meravigliosi buffet, allestiti nei locali storici in centro, a ridosso del porto, una vera istituzione a Trieste, sosta imperdibile per cittadini e turisti affamati come chi scrive.

Trieste città multietnica anche in cucina. Le pietanze tipiche del rebechin sono polpette di carnemelanzane o zucchine impanatebistecche impanatemini lubianskepanini col prosciutto di praga e il kren oppure altre carni bollite sempre accompagnate da crauti e kren. Non esiste ricetta definita che vi possa trasmettere come è solita fare Giovanna, la nostra chef per caso, raccontando la cucina nel mondo, a Trieste il rebechìn è la mescolanza di cibi, emanazione di culture che hanno un significato nella storia della città.

Che sia seconda colazione che sia aperitivo il rebechin lo si accompagna allo Spritz,  bevanda a base di vino bianco e acqua frizzante (o seltz) che pare essere una reminescenza austriaca.

Morale: sarà pure un surrogato di calorie, grassi saturi e amore per la vita, ma almeno una volta si deve assaggiare, gustandoselo fino in fondo. Trieste mon amour! (S.G.)

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