
Alla Biblioteca Consorziale di Viterbo la presentazione del 3° Quaderno di storia del Risorgimento nella Tuscia
Sarà presentato giovedì 10 ottobre, presso la sede del Consorzio Biblioteche di viale Trento, alle ore 17.30, il terzo quaderno di storia del Risorgimento viterbese, a cura del Comitato provinciale dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, nel quale sono raccolti gli atti del convegno che si è tenuto il 7 ottobre 2023 a Viterbo. I saggi trattano aspetti diversi e hanno valore esemplificativo: le intitolazioni toponomastiche a personaggi risorgimentali nel capoluogo; le iniziative delle prime amministrazioni comunali in particolare nel campo dell’istruzione; alcuni destini individuali di patrioti dell’area mazziniana–garibaldina; il caso di Latera, un luogo di «confine», la cui situazione nel passaggio allo Stato unitario è emblematica delle difficoltà di relazione tra il contesto rurale e la nuova realtà «italiana»; la costituzione del corpo dei pompieri del capoluogo. Il volume ha la prefazione del Direttore dell’ISRI nazionale prof. Alessandro Campi, l’introduzione di Antonio Quattranni e gli autori dei saggi sono: Osvaldo Biribicchi, Giocondo Cherubini, Massimiliano Marzetti, Giorgio Fanti, Fabrizio Mancini, Catia Bonifazi, Giancarlo Breccola, Rocco Panunzi
Un aspetto importante che emerge in quasi tutti i saggi è quello che riguarda l’acquisizione da parte del Regno d’Italia del patrimonio delle istituzioni religiose e il ruolo, a volte complicato e non sempre trasparente, nella gestione di questi da parte delle amministrazioni comunali. Altra questione importante che emerge in controluce in tutto il testo è l’instabilità politica degli anni successivi all’Unità, che rendeva precaria la percezione del cambiamento e incerto l’andamento dell’azione amministrativa; una difficoltà di coesione politica che le amministrazioni cercarono di affrontare riprendendo il filo della memoria delle imprese risorgimentali, elemento solidificante della nuova patria.
Ciò è emblematicamente rappresentato dalla costruzione del rinnovato parco di Prato Giardino dove nell’arco del quinquennio 1881-‘86 allo scultore viterbese Silvestro Zei, personalità di idee democratiche e anticlericali che aveva partecipato ai fatti del 1867, fu affidata la realizzazione dei monumenti dedicati a Vittorio Emanuele II, inaugurato il 5 giugno 1881, a Garibaldi, inaugurato il 1° giugno 1884, e a Cavour, inaugurato il 6 giugno 1886, tutti collocati nell’area di Prato Giardino. Nello stesso parco, a questi furono successivamente aggiunti quello al principe Amedeo di Savoia, dello scultore Francesco Fasce, che fu inaugurato il 1° Febbraio 1891, e infine quello a Mazzini, dello scultore e pittore Ettore Ferrari per iniziativa del Circolo operaio cittadino che fu inaugurato il 14 Giugno 1891.