
Erinna con D.i.Re.-Donne In Rete Contro la Violenza organizza sit-in, flash mob, eventi e incontri in Italia
Ogni giorno abbiamo notizia di una di noi che non potrà più sperare nei suoi sogni, non potrà più abbracciare i suoi figli, le sue figlie, non potrà più sperare in un posto di lavoro, non potrà più pensare di incontrare un amore che abbia un senso, che abbia un senso la parola amore.
In Italia dal 1° gennaio al 28 ottobre 2024, al Ministero degli Interni, sono stati registrati 94 femminicidi e siamo di fronte a un dramma che si aggiunge al dramma: giovanissimi uomini che tolgono la vita a giovanissime donne. Intanto falliscono gli strumenti di controllo degli autori di violenza, come il braccialetto elettronico, mentre le donne devono attendere, spesso settimane, perché siano comminate le misure cautelari; è centrale una forte, capillare e continuativa attività di prevenzione, non ha senso affannarsi e mettere risorse solo per l’emergenza, o meglio non serve a cambiare lo stato delle cose.
Per il 9 novembre D.i.Re. -Donne In Rete Contro la Violenza-, fuori da ogni giornata celebrativa sulla violenza alle donne, promuove una manifestazione diffusa in tutte le città d’Italia dove vi sono Centri afferenti a D.i.Re.; le operatrici, le volontarie, e non solo, saranno nelle piazze, organizzeranno sit-in, flash mob, eventi e incontri di riflessione, faranno sentire la loro presenza con comunicati diffusi allo scopo di sollecitare l’opinione pubblica, le istituzioni, i mass media in merito al tema della responsabilità istituzionale, privata e pubblica sulla violenza alle donne.
Vorremmo non fossimo preda dell’indifferenza, vorremmo ci fosse una reazione di fronte a femminicidi che inesorabilmente e drammaticamente continuano con un pauroso e sempre più preoccupante abbassamento dell’età del crimine. Vorremmo che tutte le persone, che sentono la responsabilità collettiva della violenza maschile alle donne, sostenessero la nostra voce.
Chiediamo a chiunque, di farsi carico del cambiamento del proprio comportamento e di influenzare quello delle persone intorno a noi. Tutte le vite spezzate, oggi come ieri, sono accomunate da una sola motivazione che si ritrova nella violazione del diritto che ognuna di noi ha di vivere la vita che sceglie fuori dal dominio, dalla sopraffazione maschile; il dominio che si nutre del privilegio mantenendo fermi e stantii i rapporti tra i generi in casa, sul lavoro, per strada, nelle relazioni private e pubbliche.
Antonella Veltri – presidente di D.i.Re- dichiara “abbiamo sotto gli occhi una mattanza che nessuno sta affrontando” e tutte chiediamo allo Stato, alle istituzioni, alla società, agli uomini violenti: quante donne ancora?
Centro antiviolenza Erinna-Viterbo
Sabato 9 novembre – Centri antiviolenza in Associazione nazionale D.i.Re
per inchiodare all’assunzione di responsabilità chi ha il dovere di assicurare e difendere il diritto di vivere di tutte le donne