
“Madonna Benois” di Leonardo da Vinci dalle collezioni dell’Ermitage alla Galleria Nazionale dell’Umbria
La Galleria Nazionale dell’Umbria celebra il V Centenario della morte di Leonardo da Vinci (1452 – 1519) con un evento eccezionale, reso possibile grazie alla collaborazione con il Museo Statale dell’Ermitage di San Pietroburgo. A trentacinque anni dalla sua unica esposizione in Italia il museo accoglie infatti nelle sue sale la Madonna Benois, capolavoro giovanile del maestro conservato dal 1914 presso la raccolta russa.Dal 03/07/2019 al 04/08/2019 in Corso Pietro Vannucci 19 – Perugia
L’Opera:
La “Madonna Benois” entrò nelle collezioni dell’Ermitage nel 1913 e fu la più importante acquisizione del Museo di San Pietroburgo negli anni immediatamente precedenti la Rivoluzione. Protagonisti di questa acquisizione furono Ernest Karlovič von Liphart (conservatore della pittura dell’Ermitage e grande esperto di arte italiana) e la collezionista Marija Aleksandrovna Benois (nata Sapožnikova), moglie del celebre architetto pietroburghese Leontij Nikolaevič Benois. Al momento della cessione al museo (nel novembre 1913) la rivista “Starye gody” così ebbe a scrivere: “Tutti gli amanti dell’arte possono congratularsi per un evento felice della nostra vita artistica: la Madonna Benois è stata acquistata dall’Ermitage Imperiale… Impossibile non ricordare qui con gratitudine i sentimenti della proprietaria, Marija Aleksandrovna Benois, per aver voluto rinunciare a una parte del prezzo di vendita per poter conservare il dipinto in Russia.”
Marija Aleksandrovna aveva ricevuto la “Madonna con il fiore” come dono di nozze dal padre nel 1880. Ma l’opera era appartenuta prima ancora al nonno paterno Aleksandr Petrovič Sapožnikov, un mercante di Astrachan e che la leggenda vuole avesse recuperato il dipinto da una compagnia di attori girovaghi. In realtà, è stato chiarito che questa Madonna apparteneva alla splendida collezione del generale Alexej Ivanovic Korsakov, e alla sua morte (1821) venne messa in vendita assieme a tutta la raccolta. Sapožnikov – interessato all’opera – non la acquisì subito ma attese pazientemente che i prezzi del dipinto scendesse significativamente. Poi, tra il 1823 e il 1824, si aggiudicò l’opera. Originariamente dipinta su tavola, questa “Madre di Dio con l’Eterno Infante sul braccio sinistro” venne trasportata su tela dall’accademico E. Korotkov nel 1824.
I proprietari erano certi della paternità leonardesca della tela, ma il mondo accademico si espresse solo 1908, quando Ernest Karlovič von Liphart, sulla rivista “Starye gody”, così giudicò il dipinto: “Io attribuisco con decisione questa piccola Madonna a Leonardo da Vinci, nonostante tutto il clamore che sarà provocato da questa mia affermazione”. Di fatto le reazioni non mancarono, ma una volta superata una serie di polemiche, dubbi e incertezze, gli studiosi – partendo da Adolfo Venturi – progressivamente accettarono la paternità leonardesca.
Quando nel 1913 Marija Nikolaevna Benois decise di mettere in vendita il dipinto, le fu offerta da un antiquario parigino una somma assai più alta di quella che era in grado di stanziare il governo russo. La proprietaria, tuttavia, voleva che il quadro di Leonardo rimanesse in Russia e concordò di cederlo, a rate, per il prezzo relativamente modesto di 150.000 rubli. Si svolse allora un’ampia campagna d’opinione a favore dell’acquisizione del quadro da parte dell’Ermitage e, finalmente, nel 1914 la Madonna Benois varcò la soglia del museo imperiale di San Pietroburgo.