Federlazio 2° semestre 2018: nella Tuscia le imprese tengono, buoni segnali dall’occupazione

di Luciano Costantini

“Stabilità”. Ed è già molto, dopo lunghi anni di crisi certificata e comunque di crescita vicina allo zero. L’ultimo bilancio di Federlazio, sul secondo semestre del 2018, conferma che le piccole e medie imprese della Tuscia godono di buona salute che si traduce in una sostanziale tenuta. In qualche caso anche di confortante ripresa. Come, per esempio, nel fatturato e nella domanda interna. Continua a tirare l’export, aumentano gli investimenti. E soprattutto riparte l’occupazione, in particolare quella a tempo indeterminato, cioè non precaria. Il tutto va, appunto, a rafforzare la condizione di “stabilità” ritrovata. Ovviamente, il vertice viterbese di Federlazio non si lancia in voli pindarici, resta ai numeri. “Anche perché – sottolinea il presidente, Giovanni Calisti – permane il clima di incertezza che ci metterà a dura prova anche nell’immediato futuro”. Alla presentazione della semestrale è presente per la prima volta anche un rappresentante dell’amministrazione comunale di Viterbo, l’assessore Alessia Mancini, responsabile del settore Sviluppo Economico. Il direttore, Giuseppe Crea, snocciola i numeri dell’indagine realizzata su un campione di 450 piccole e medie imprese. Cinquanta sono viterbesi. Fatturato e produzione ora girano, l’export continua a volare. Una conferma più robusta del primo trimestre 2018. Il dato più rilevante, per certi versi inedito, è quello che arriva dal mondo del lavoro: le aziende che nel semestre scorso hanno aumentato gli organici sono state il 42,9%, rispetto al 29,4% della prima metà dello scorso anno, con un incremento del 13,5%. Nessuna azienda ha ridotto il personale, rispetto al precedente 5,9%. I contratti a termine sono scesi del 18% (da 62,9% al 44,9%). Le previsioni parlano di un ulteriore incremento dell’occupazione del 30,8%. “Un trend positivo – sottolinea Mario Adduci, responsabile delle Relazioni Industriali di Federlazio – confermato anche dai dati sugli ammortizzatori sociali con un calo della cassa integrazione del -61,0% rispetto, per esempio, al +109% di Frosinone e il +242% di Latina”. “Anche gli investimenti risultano in crescita – precisa il direttore, Giuseppe Crea – nel 50% delle imprese, rispetto al 39,8% registrato nella prima metà dell’anno. E le previsioni parlano di un 54% nei prossimi mesi”. Federlazio punta anche sulla nuova alleanza stipulata con Confimindustria, dopo l’addio a Confapi. “Siamo entrati a far parte – puntualizza Crea – di una galassia di 40.000 imprese che opera nel settore della manifattura italiana con un fatturato di 80 miliardi. Non è una fusione, ma una adesione, che ora ci vede più forti a livello nazionale”.

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