Un mese di teatro: tradizionale, sociale, sperimentale. “Semplicemente teatro”, sintetizza Alfonso Antoniozzi, vice sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Viterbo, in apertura di presentazione del “Festival Nazionale Alberto Corinti”. Prima edizione, teatro Unione. “Una rassegna straordinaria – sottolinea – ed è nostra intenzione farne un appuntamento per tutta la città. Per me è un sogno che si avvera, portato alla realtà nel segno di Alberto Corinti, figlio di Viterbo e pioniere del teatro amatoriale”. Il foyer dell’Unione è affollato: oltre ad Antoniozzi, la responsabile delle Politiche Sociali Patrizia Notaristefano; Luca Fornari amministratore delegato Atcl; Angelo Frateiacci presidente dell’associazione culturale, direttore artistico del festival e responsabile provinciale dell’Unione Italiana Libero Teatro; Paolo Manganiello regista e vice presidente dell’associazione Astarte; Piergiorgio Guidorzi direttore sanitario del San Raffaele di Viterbo. Poi tanti ragazzi, affascinati dal teatro amatoriale e impegnato. In prima fila il regista Rino Galli, figura iconica dell’arte teatrale: “Alberto Corinti è stato per me più che un fratello. E’ stato tutto”. A due angoli del foyer fanno bella mostra alcune locandine di sessanta anni or sono nelle quali compare il nome di Galli come regista e quello di Alberto Corinti come interprete. Frammenti di un tempo che fu, ma che anima la squadra che ha ispirato e dato gambe al festival. Esso prevede nove lavori: scatta sabato 29 aprile con “Uomo e galantuomo” di Eduardo De Filippo, portata in scena dalla compagnia dei Dioscuri. A seguire, “Teatro: il gioco della terapia” (5 maggio – con dibattito a cura di Paolo Manganiello); “Gli altri” (6 maggio, compagnia Qu.Em.); “Laboratorio di teatro integrato” (11 maggio, con Paolo Manganiello e Chiara Palumbo); “Tango” (13 maggio, compagnia Teatro Finestra); “Follia” (19 maggio, compagnia gruppo Pegaso); “Un’aria di famiglia” (20 maggio, compagnia teatrale i Giovani); “Chiusi fuori” (26 maggio compagnia teatrale integramente); “Tre sull’altalena” (27 maggio, compagnia Ronzinante). In tutto nove rappresentazioni al costo praticamente simbolico di 5 euro a biglietto di ingresso. “Una politica dei prezzi accessibile a tutti – spiega Angelo Frateiacci – attraverso la quale intendiamo avvicinare più gente possibile al teatro, insieme alla varietà dell’offerta che va dallo spettacolo tradizionale alle performances di quello integrato, sociale e di laboratorio”.
“Festival Nazionale Alberto Corinti”, 9 spettacoli di teatro, epico, sociale, sperimentale
di Luciano Costantini