Fiera del Vino 2024 Montefiascone: alcune precisazioni di Carlo Zucchetti

Scrivo malvolentieri questa mia. Non mi piace intervenire nelle bagatelle di paese. Dove la polemica “amministrativa”, di certo non Politica, serve solo a far confusione, senza proposte, senza sostanza. Per l’ennesima volta ho letto inesattezze e stramberie sul percorso calice e tracolla, I vini della Via Francigena, da noi, il giornale con il Cappello, organizzato assieme alla Pro Loco, per conto del Comune di Montefiascone, all’interno della Fiera del Vino di Montefiascone 2024.
Per la prima volta, nella storia della Fiera del Vino di Montefiascone, tutte, sottolineo tutte, le cantine della città hanno partecipato da protagoniste all’evento. Dodici. Nelle scorse edizioni son state al massimo cinque.

Per il percorso abbiamo pensato un progetto che coinvolgesse le cantine della Via Francigena. Per due motivi, ovvii, per chi è abituato a progettare e programmare una promozione del vino e turistica seria: il fatto di essere al km 100,00 della Via Francigena, un numero (Sosta) iconico; e l’appuntamento per il Giubileo 2025.
Abbiamo coinvolto così 34 cantine – il triplo delle scorse edizioni – provenienti dai territori attraversati dal percorso di Sigerico, dalla Valle d’Aosta a Roma.
Capisco che per qualcuno il limite dell’avventura è spingersi a Montedoro, forse alla Mentuccia.

Nei format calice e tracolla in tutta Italia l’organizzazione per il rifornimento delle bottiglie agli stand prevede office dotati di frigoriferi e congelatori per il ghiaccio, così come fatto anche nel nostro evento. Dire che si sia servito vino caldo, oltre che falso, è oltremodo offensivo per i bravissimi ragazzi che hanno prontamente, con serietà, rifornito gli stand di volta in volta, ma ancor di più per i Sommelier della Fisar che con grande professionalità hanno fatto degustare i vini del percorso. In ogni stand vi erano dei seau à glace (secchielli per il ghiaccio) con il ghiaccio preparato con un macchina prestata, gratuitamente, da un nostro concittadino. Forse, al contrario, qualche volta i vini erano troppo freddi costringendo i Sommelier a gestire l’utilizzo del ghiaccio.
Come ben tutti sanno, si acquista il calice e con quello si fanno le degustazioni senza lavarli in fantomatiche lavastoviglie.

Per quanto riguarda le sedute mancanti sicuramente il nostro Ex Sindaco non ha mai partecipato, come presumiamo, a un percorso calice e tracolla. Da nessuna parte si mettono le sedute ma si predispongono appositi spazi degustativi. Grazie alla Pro Loco ne sono stati allestiti due con oltre 200 posti a sedere. In questi wine bar erano presenti solamente le 12 cantine di Montefiascone con i loro vini che si potevano degustare in bottiglia o al bicchiere, a proposito qui, dove servivano, le lavastoviglie c’erano.
Sulla presentazione dei vini della nostra città a Milo, vorrei rammentare che da oltre dieci anni, anche quando era Lui primo cittadino, i vini della Tuscia, in particolare del nostro paese, partecipano al progetto Volcanic Wines all’interno della ViniMilo la più antica manifestazione enoica siciliana. Come san bene tutti, meno che uno, l’Etna è uno dei territori più famosi per il vino al mondo. In particolare, Milo è l’unico paese etneo dove si può produrre Etna Bianco Superiore D.O.C. I vini prodotti nel paese spuntano prezzi quattro volte superiori alla nostra, pur gloriosa, D.O.C. Est!Est!!Est!!! di Montefiascone.
Aver avuto uno spazio per proporre le dodici cantine di Montefiascone è per me motivo di orgoglio. Alla ViniMilo hanno partecipato in questi anni i migliori giornalisti italiani e stranieri, giapponesi, americani e nordeuropei. Sono state ospitati i migliori territori vinicoli italiani e non solo, Alsazia, Bordeaux, Borgogna e chi ne ha più ne metta. In particolare assieme al Miglior Sommelier della Sicilia, Claudio Di Maria, che ha condotto la degustazione a noi riservata, si è arrivati a programmare per il 2025 una serie di scambi promozionali tra la nostra Fiera del Vino e la ViniMilo. Per questo voglio ringraziare il Sindaco di Milo Alfio Cosentino e il presidente della Pro Loco Alfredo Cavallaro.
Per quanto riguarda la grandezza di Milo vorrei rammentare al nostro ex Sindaco il nome di alcuni paesi: Barolo (621 abitanti); Barbaresco (609 ab), Bolgheri (157 ab); Mamoiada (2.378 ab); Montalcino (5.623 ab); Soave (7.188 ab).

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