E’ la prima casa editrice social a partecipazione dal basso configuratasi come un salotto letterario ai tempi dell’era digitale. Geeko Editor in buona sostanza è una casa editrice digitale che mette a disposizione degli scrittori una vera e propria piazza digitale per condividere racconti, romanzi e storie intorno alle quali dibattere per dare, infine, vita a una pubblicazione partecipata. Abbiamo incontrato il responsabile comunicazione del progetto, Fabio Antinucci, ex studente del dipartimento DISUCOM dell’Università degli Studi della Tuscia, che ha fatto della comunicazione e delle materie umanistiche una sfida per la partecipazione alla creazione di un’azienda innovativa.
Può raccontarci come nasce Geeko Editor?
Geeko Editor nasce dall’intuizione di Alba Grazioli, una ragazza di Anguillara che ha poi coinvolto me e Lidia Verdone, la grafica del gruppo, nella fase di startup dell’azienda. La casa editrice è nata a luglio di quest’anno, dopo un percorso di incubazione e di costruzione durato da marzo del 2016. Attraverso il crowfunding siamo riusciti a finanziare la nostra startup, dando vita a una casa editrice diversa.
Perché Geeko Editor è una casa editrice diversa dalle altre?
Ci distinguiamo dalla classica casa editrice per alcuni aspetti, anche se non abbiamo stravolto i processi di pubblicazione di un libro. Mi spiego meglio: in una casa editrice tradizionale l’autore manda un libro che viene letto e giudicato, se piace bene, se non piace il libro viene bocciato; in Geeko Editor la redazione legge il libro, poi lo sottopone alla community presente sul sito, una comunità fatta di lettori, di scrittori e di book blogger. In questo modo, nasce un dibattito animato dalla community intorno allo scritto. Ognuno può dire la sua e dare un contributo concreto alla crescita di una storia, sia essa un racconto o un romanzo.
Cosa vi ha spinti a investire nella direzione di una casa editrice 2.0?
Sicuramente dal fatto che il web e il social web sono due ambienti nel quale lo scrittore medio italiano passa molto tempo. Infatti, negli ultimi anni, sono nate numerose community di autori nelle quali gli scrittori si confrontano e chiedono consigli. La nostra idea è stata accolta con molto favore da parte della rete, soprattutto perché basata su una logica partecipativa.
Come stanno reagendo gli utenti ai racconti e ai libri proposti?
Molto bene. Sin da subito hanno capito che Geeko Editor rappresenta una palestra dove ognuno può sottoporre il suo scritto. Il lettore si approccia direttamente con l’autore, sempre attraverso il filtro della redazione che, a sua volta, attraverso una serie di azioni, riesce a coordinare il processo editoriale. La community è molto attiva: i nostri utenti amano aiutarsi a vicenda, dibattere e chiedere consigli. Inoltre, creiamo continui stimoli, attraverso l’ideazione di contest per la pubblicazione di racconti.
Perché Geeko Editor? Da dove nasce il nome?
Viene tutto dalla filosofia geek che si basa sulla partecipazione e lo scambio reciproco di saperi. Il geek è uno “smanettone”, se così possiamo definirlo. Il contenuto prodotto è spesso originale, curato, creato per dare valore aggiunto al web.
I social media sono per voi uno strumento fondamentale?
Sì, poiché quando entri in Geeko Editor hai un profilo social, ma il tuo profilo ha una funzione ben specifica: contribuire a dar vita a una pubblicazione partecipata. Geeko Editor, come casa editrice, ti aiuta a crescere, ma è grazie alla community che i libri nascono e l’autore cresce e scambia conoscenze. Dunque, la logica di condivisione e partecipazione è strettamente legata al funzionamento dei social media, per partecipazione e interazione. Tra l’altro in Geeko Editor puntiamo molto alla comunicazione social, investiamo tempo e risorse per farci conoscere e per promuovere le pubblicazioni sul web.
Cosa significa innovazione?
L’innovazione è una scommessa, è mettersi in gioco. Credo che l’innovazione sia anche semplificazione e trasformazione di processi e di logiche di pensiero antiche, come quelle dell’editoria, per creare qualcosa di nuovo. Questo però, non significa che la comunicazione digitale tolga delle risorse o del prestigio a secoli di editoria tradizionale. Noi abbiamo voluto mantenere degli step provenienti dall’editoria tradizionale ma cambiando una dinamica: la partecipazione che arricchisce sia lo scrittore, sia il lettore, sia noi come editore.