Gran Galà dell’Opera, serata strepitosa per il progetto che lega le Macchine alla Pace

di Luciano Pasquini

Il Gran Gala dell’Opera Lirica a Viterbo mercoledì 31 agosto ha  visto una  P.zza San Lorenzo strapiena, con il quartier generale della politica viterbese che ha voluto essere presente in quello che è da considerare uno degli appuntamenti più importanti del tour italiano delle Macchine di Pace, Gran Galà dell’Opera, evento ufficiale della Rete delle grandi macchine a spalle italiane Patrimonio Unesco, del Teatro Nazionale Ucraino di Dnipropetrovsk (Ucraina) con all’attivo più di 100 rappresentazioni all’anno con 15 titoli in cartellone.

L’ingresso  libero e gratuito ha sostenuto la grande presenza all’evento. L’inno nazionale ucraino ha aperto la prima parte del programma scaldando gli animi. Un momento alto della serata come sottolineato dalla sindaca Fortini nel suo saluto iniziale. Lo spettacolo è stato invece  pan per i suoi denti per il nostro assessore alla cultura Alfonso Antoniozzi che ha  ricordato come il canto unisca i popoli e l’opera lirica sia un patrimonio identitario italiano.

E’ l’amabile bacchetta  la del maestro Vladimir Galuska alla testa dell’Orchestra e Coro dell’Opera Nazionale Ucraina di Dnipropetrovsk a far veleggiare le note in questa ultima notte d’agosto con le musiche  di Verdi, Puccini e Cilea e dei compositori ucraini Lysenko e Metus, con l’esibizione degli artisti dei teatri nazionali dell’Opera di Kiev, Odessa e Lviv, vale la pena citare gli interpreti: Alexandr Sergeyev (baritono)Alexei Srebnytkyi (tenore)
Vladimir Hudz (baritono) Olena Starikova (soprano) Maxim Ivashchuk (Basso)Natalia Sandak(soprano) direttrice del coro la bravissima Irina Nepochatyth.

Vastissimo il repertorio dei nostri Verdi, Puccini a stimolare il nostro orgoglio italiano. Ma è nell’unione con  il popolo ucraino che si apre e si chiude il concerto. Ovvero l’Inno e la
Canzone popolare Ucraina “Oh, c’è un viburno rosso nel prato”.

Una raccolta fondi a favore dell’Ucraina è stata messa in atto nella serata  perché il progetto della Rete delle grandi macchine a spalle italiane, Patrimonio Unesco unisce le Macchine alla Pace .

 

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI