Che tra i punti di forza del dipartimento DIBAF dell’Università degli Studi della Tuscia ci siano la green-economy, la bioeconomia e i cambiamenti climatici globali, non è una novità, ed in questa cornice va collocato l’articolo sull’inserto “Scenari” del quotidiano Sole 24 ore uscito il 29 ottobre u.s., inserto che sarà distribuito durante l’evento Ecomondo che si tiene a Rimini a partire dal 6 novembre. Nell’articolo il Dipartimento viene definito “un laboratorio di ricerca e di didattica multidisciplinare dell’innovazione scientifica e tecnologica, per la valorizzazione, salvaguardia e gestione dei sistemi biologici, delle risorse forestali, della trasformazione e sicurezza agroalimentare e del paesaggio”. Nell’intervista, rilasciata dal Direttore prof. Giuseppe Scarascia Mugnozza, vengono delineate le principali aree di ricerca e insegnamento riconducibili ai principi della Green Economy e che afferiscono al DIBAF: Biotecnologie, Ambiente e Gestione delle risorse Agro-Forestali, Scienze e Tecnologie Agroalimentari, ma anche Paesaggio e Beni Culturali. Nel testo viene anche sottolineata la forte vocazione internazionale del Dipartimento; solo negli ultimi anni si contano una trentina di progetti europei, relativi a qualità delle filiere agro-alimentari, biotecnologie di animali e piante, cambiamento climatico, restauro di beni culturali e paesaggio, utilizzo dei prodotti forestali e monitoraggio degli ecosistemi forestali. Nel Dipartimento ha sede l’unico corso internazionale dell’Ateneo della Tuscia “Forestry and Environmental Sciences”. Le attività si svolgono nei diversi ambienti forestali italiani, dalle Alpi (a Pieve Tesino è presente il Centro studi alpino della Tuscia) all’area appenninica e costiera Mediterranea. Vengono anche citate le attività nella cooperazione internazionale con missioni scientifiche in Siberia, Nepal, Africa centrale, Cina, Taiwan e Brasile, Turchia. Per uno sviluppo sostenibile della Green economy cruciale è fronteggiare l’aspetto legato ai cambiamenti climatici che nel DIBAF è rappresentato anche dal coordinamento della rete di ricerca europea Esfri-Icos, per il monitoraggio degli scambi di gas serra degli ecosistemi terrestri. Una caratteristica del Dipartimento, è quella di puntare all’impiego di sistemi aerei combinati con ricerche in campo che rappresentano il futuro per l’approccio delle problematiche su scala globale; successiva è l’elaborazione dei big-data. Le biorisorse sono poi oggetto di ricerche, sulle filiere agro-alimentari dei prodotti di qualità della dieta mediterranea, con i corsi di laurea Agroalimentare e di Enologia, sui biomateriali nelle filiere innovative ad alto valore aggiunto, impiegando scarti e sottoprodotti del settore agro-forestale, e dell’industria alimentare e del legno. Tra i progetti menzionati vengono riportati quelli che hanno come obiettivo la biotecnologia applicata al biorimedio, le nanoparticelle, colle e vernici basate su composti naturali, i biocompositi, la tecnologia del legno e delle fibre naturali. Ricerche sono state poi svolte sulla produzione di biodiesel e lipidi di interesse nutraceutico a partire da reflui caseari; sulla produzione di bioetanolo dagli scarti del settore agrumario attraverso trattamenti chimico-fisico-enzimatici o da biomasse ligno-cellulosiche di tamerici. Bioeconomia ed economia circolare, rappresentate dallo svolgimento di queste attività trovano una loro precisa collocazione nelle Biotecnologie e nelle Biotecnologie industriali per la salute e il benessere laurea che è orientata alla produzione di molecole bioattive per nutraceutica, farmaceutica e cosmesi. Alcune tematiche legate alla bioeconomia e all’industria del packaging, verranno trattate in una conferenza che il DIBAF ha organizzato insieme a PEFC Italia, Federlegno e Confagricoltura a Ecomondo il giorno 7 novembre p.v. dal titolo “Dal legno alla tavola: Il ruolo del legno e derivati nella sostenibilità delle filiere agroalimentari (produzione forestale, filiere orticole, packaging, food contact, certificazione sostenibile, tracciabilità)” nell’ambito degli stati generali sulla Green-Economy