Hanno giurato gli Allievi Marescialli del XXV Corso “Dovere”, uno su cinque è donna

Il solenne e impegnativo “Lo giuro” arriva alle 10,53 di una mattinata ventosa, quasi fredda, eppure addolcita dal calore di centinaia di persone che assiepano le tribune della Scuola Sottufficiale dell’Esercito per la cerimonia di giuramento del 25° Corso allievi marescialli “Dovere”. Sono 119 giovani. Tra loro 25 ragazze in stellette, come dire che quasi un allievo su cinque è donna. Altro che quota rosa, altro che celebrazione di mascolina virilità. Non per questo l’avvenimento cambia colore, solo che nella circostanza si tinge del tenue emblema di genere femminile. Perché negli anni non è mutato e non muta nemmeno questa volta il programma, assolutamente rigoroso nei tempi e nei modi: sessanta minuti, dall’arrivo dei reparti e delle autorità (in prima fila il vescovo Francesco Piazza) alla sfilata in parata dei reggimenti, accompagnati dalle marce militari diffuse dalla banda della Scuola. In mezzo, l’ingresso dei gonfaloni di Viterbo e della Provincia, gli onori alla bandiera, l’inno di Mameli, gli interventi del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Pietro Serino, del comandante della Scuola Alberto Vezzoli, della medaglia d’oro al valor militare Andrea Adorno. Le tribune dello stadio della scuola sono al completo: soprattutto genitori e parenti dei giovani in divisa solenne che ora se ne stanno immobili, impalati, fucile in spalla; ora marciano ordinatamente sotto un pallidissimo sole che di tanto in tanto fa capolino dalle timide nuvole. Programma sobrio, senza fronzoli scenici, come si addice a una manifestazione che non è squisitamente militare, ma che sottolinea i valori della istituzione repubblicana e democratica del Paese, e che i circa 120 allievi marescialli da oggi sono chiamati a rispettare e onorare. Due anni intensi di preparazione fatta non soltanto di conoscenza delle armi, ma di tecnologia, di scienza, di informatica. Non per niente dal 2001 è previsto un ciclo di studi universitari triennali e il conseguimento della laurea triennale in “Scienze politiche e delle relazioni internazionali”, in collaborazione con gli Università della Tuscia. La Scuola, nata nel 1966, oggi forma i marescialli destinati ad assumere incarichi di comandanti di plotone in tutte le unità operative e dei marescialli con specializzazione Sanità. Alle 11 la cerimonia è terminata, gli allievi sciamano, sempre però ordinatamente, per abbracciare i loro familiari, qualcuno dei quali non riesce a nascondere, una fuggente lacrima, testimone evidente di legittima commozione.