Ho sentito alla radio la notizia… di Maria Teresa Muratore

di Maria Teresa Muratore

Ho sentito alla radio la notizia…
Molti insegnanti sono preoccupati…
Mi verrebbe voglia di scrivere una lettera aperta al Ministro dell’Istruzione, ma chi sono io per poterlo fare, non sono un insegnante, quindi non sono competente in materia e non ho l’esperienza per poter parlare, eppure, dalla prima elementare frequentata con un anno di anticipo fino alla laurea e alla specializzazione poi, di anni sui banchi di scuola ne ho passati tanti, quindi ho modo di parlare, e di dire “vi prego non lo fate, abbandonate il progetto di fare la scuola a distanza”.
Da grande, negli ultimi anni, divenuto obbligatorio l’aggiornamento per l’Educazione Continua in Medicina (ECM), ho potuto vivere la differenza tra i corsi di aggiornamento dal vivo e quelli on line, a distanza, corsi FAD si chiamano, di una noia mortale, faticosissimi da seguire per i discenti, immagino abbastanza sterili per i docenti, come ripetere una lezione al nulla, senza il ritorno degli sguardi più o meno attenti, più o meno catturati o anche annoiati dalla voce dell’insegnante.
Quando sei a scuola, qualsiasi sia l’anno scolastico dalle elementari all’università, non c’è solo l’insegnante che parla e tu che ascolti, ci sono anche i compagni che ascoltano insieme a te, e tutti insieme, alunni e insegnante, fanno una assonanza o dissonanza a seconda della composizione della classe, dell’armonia che ci può essere, della simpatia o dell’empatia dell’insegnante, ti puoi dare una gomitata di intesa col tuo compagno di banco, puoi cogliere un tic dell’insegnante e scrivere sul banco quante volte dice “ossia” oppure “quindi”, puoi essere distratto da una cosa buffa e soffocare una risatina, puoi essere assente nei tuoi pensieri ed essere ripreso dall’insegnante che se ne accorge e riportato sulla terra, puoi avere un’intuizione, fare un’improvvisa scoperta e , tra una lezione e l’altra, ti si può aprire un mondo. I compagni sono importanti quanto gli insegnanti, gli anni della scuola con i vari episodi che li hanno segnati ce li ricorderemo sempre, anche quando non pensiamo più che lo siano, restano vivi in noi.
E la scuola, non è solo ascoltare la lezione ma imparare a vivere, a stare insieme al di fuori della famiglia, a uscire di casa e confrontarsi con gli altri, civilmente. Sono i nostri primi contatti, non scelti ma voluti dal caso, e sono fondamentali per il nostro sviluppo, per farci sapere che c’è altro oltre le mura domestiche da cui proveniamo, quante famiglie non hanno amici, non “frequentano”, e i loro figli se non ci fosse la scuola quali coetanei potrebbero incontrare? E i figli unici? Peggio ancora. Credo che “l’ambiente scuola” sia fondamentale per l’evoluzione della specie.
Di fronte a un computer si è soli, si perde la parte esperienziale della scuola, la parte più bella.

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