I giovani gialloblù sconfitti a testa alta a Catanzaro.Si punta tutto sulla Coppa

di Claudio Petricca

CATANZARO (3-4-3): Furlan; Celiento, Figliomeni (85′ Nicoletti), Signorini; Statella, Iuliano, Maita, Favalli; Casoli (53′ Giannone), Bianchimano (64′ Ciccone), Fischnaller (85′ Pambianchi).
A disposizione: Elezaj, Mittica, D’Ursi, Riggio, Nikolopoulos, Lame, Posocco, Cristiano.
Allenatore: Gaetano Auteri

VITERBESE (5-3-2): Forte; Del Prete (76′ Canestrelli), Sparandeo, Franco (60′ Vari), Milillo, Coppola (76′ M. Menghi); Ricci, Artioli, Capparella (53′ E. Menghi); Molinaro, Bosmarck.
A disposizione: Thiam, Giannetti.
Allenatore: Alberto Villa

Arbitro: Alessandro Meleleo di Casarano
Assistenti: Gabriele Nuzzi di Valdarno e Dario Garzelli di Livorno.
Marcatori: 31′p.t. Bianchimano, 4′s.t. Signorini
NOTE: giornata primaverile, terreno in buone condizioni. Spettatori 1500 circa. Ammoniti Artioli (V), Fischnaller (C). Calci d’angolo 10-1 per il catanzaro. Recupero: 0′ p.t., 5′ s.t.

CATANZARO – Il solco tracciato ormai è sotto gli occhi di tutti, tutto sulla coppa Italia, è questo ormai il chiaro ultimo grande traguardo della stagione che oltre a garantire un trofeo prestigioso garantirebbe il lasciapassare per la fase nazionale dei play-off. La burrascosa settimana culminata con l’esonero di Antonio Calabro susseguente alla pesante seconda sconfitta interna subita per mano del Rende e l’arrivo di Pino Rigoli ha espresso a chiari note la linea strategica e tecnica della società. Risparmiare energie fisiche e mentali per preparare al meglio nei dettagli la decisiva gara di ritorno di coppa Italia contro il Monza con l’intento non impossibile di ribaltare la sconfitta di misura subita al “Brianteo”. E così al “Ceravolo” al cospetto di un Catanzaro che fiutava il terzo posto in classifica e che si è presentato al gran completo con l’undici titolarissimo la Viterbese ha presentato un cocktail di gioventù tra elementi della rosa della prima squadra che finora avevano trovato poco spazio ed una nidiata di giovanissimi della magnifica Berretti di Boccolini che sta impressionando nel proprio campionato di categoria. Ebbene nonostante l’impatto al cospetto di una squadra esperta e tra le migliori dell’intero panorama di legaprò, i leoncini gialloblù, ma sarebbe oltremodo riduttivo ed irrispettoso appellarli così, hanno giocato a testa alta, provando a fronteggiare i padroni di casa ribattendo colpo su colpo, sfiorando il gol prima con Molinaro fermato da una paratona di Furlan, e poi con Bismark che a due passi dalla porta si è divorato il gol. Gli applausi che arrivano al loro indirizzo al fischio finale sono più di una vittoria. Una strategia da condivide e che era nell’aria da tempo viste le difficoltà di arrivare ad occupare una posizione di preminenza nella griglia dei play-off è stato saggio ed intelligente puntare tutto sulla coppa, o la va o la spacca. Una sorta di roulette russa dalla quale potrebbe arrivare il colpo a sensazione, gettare le ultime residue energie nella bolgia di mercoledì prossimo in un Rocchi che speriamo sia gremito all’inverosimile per trascinare questa squadra verso la storia. Alberto Villa ed Alessandro Boccolini in panchina, una coppia inedita mentre Pino Rigoli a Grotte di Castro conduceva il suo primo allenamento inaugurando la settimana più lunga della storia recente della Viterbese, quella che porta alla finale di ritorno di coppa Italia. Il tecnico siciliano non ha molto tempo e dovrà far tesoro dei pochi giorni a disposizione per caricare nel modo migliore l’ambiente apparso troppo rinunciatario e pericolosamente rassegnato e sottotono nell’ultimo mese. La carta che il cinquantacinquenne tecnico di Raccuja a due passi da Messina può giocarsi è preziosa, vincere la coppa Italia per poi presentarsi da outsider ai play-off, un compito non certo facile ma neanche impossibile. Piero Camilli ha scelto la strada della sferzata, della scossa, le sue parole a caldo rilasciate dopo il brutto e pesante scivolone interno col Rende avevano in un certo qualsenso lasciato prevedere una soluzione drastica che puntualmente è arrivata. Antonio Calabro lascia un ricordo indelebile nella sua breve apparizione nella Tuscia e nella storia della Viterbese, un impatto stravolgente tanto da portare la squadra dalle ultime posizioni in piena zona play-off ed in finale di coppa Italia ma per lui, come per i suoi predecessori, hanno pesato gli ultimi risultati e le ultime prestazioni. Ora nemmeno il tempo di prendere fiato che subito si ripartirà alla volta di Pagani per l’ultimo atto di un difficile e tribolato campionato, un’altra battaglia contro un avversario con l’acqua alla gola e che giocherà alla morte la partita della sopravvivenza ma questi giovani indomabili leoni non si tireranno certo indietro, pronti ad onorare la gloriosa maglia gialloblù.
Claudio Petricca

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI