“I prigionieri”: nel nuovo romanzo di Pierluigi Vito gli ultimi giorni di Giuseppe Taliercio

Si terrà venerdì 28 maggio alle ore 18.00 alla Fattoria Agriland, in strada Ponte Sodo, la presentazione del romanzo “I prigionieri” del giornalista Pierluigi Vito, in libreria in questi giorni per Augh! Edizioni (collana Frecce, pp. 258, euro 15). Con lautore interverrà Franco Limardi. Per l’evento, a ingresso libero, è gradita la prenotazione via WhatsApp al 347 506 1061.

Il 20 maggio del 1981, la Colonna Veneta delle Brigate Rosse rapisce, nella sua abitazione di Mestre, il direttore del Petrolchimico di Porto Marghera, Giuseppe Taliercio. Per quarantasette giorni l’uomo resta nelle mani dei terroristi, che lo sottopongono a un “processo proletario”. Il romanzo si pone sulle tracce dei brigatisti per respirare tutto il dramma di un’azione che determinerà la spaccatura della Colonna Veneta delle BR. Oltre al prigioniero, che lotta contro la solitudine e la disperazione immaginando di scrivere lettere all’amata moglie, su tutti spiccano due personaggi: Emilio, uno dei membri dell’Esecutivo brigatista, rincorso dal fantasma di un amore infranto, e Marcello, il membro più anziano della Colonna, il primo a mettersi in discussione circa l’inutilità di tutta l’operazione.

La storia narrata da Pierluigi Vito trascina il lettore nell’Italia insanguinata dalla violenza del terrorismo, per far riemergere una vicenda tra le più strazianti e meno ricordate degli anni di piombo.

«Pur basandosi sulle sentenze dei processi per l’assassinio di Giuseppe Taliercio, sulle fonti giornalistiche dell’epoca, sulle conversazioni con chi partecipò al rapimento e con i famigliari della vittima» spiega Vito «il mio romanzo non è una ricostruzione cronachistica di quanto accaduto tra il 20 maggio e il 7 luglio del 1981. Né tanto meno un resoconto fedele in tutto e per tutto. Queste pagine vogliono essere un tributo alla memoria di un periodo crudele e nefasto per l’Italia, foriero di morte e di lacerazioni, affinché tanto dolore, seppure illogico, non sia inutile, ma guidi ciascuno di noi alla comprensione di ciò che essenzialmente è giusto e vero».

Pierluigi Vito è nato a Viterbo nel 1974. Giornalista professionista, lavora dal 2003 al tg e alle rubriche culturali di TV2000. Ha realizzato i documentari “Miserias Experiri”, “Un avvenire di libertà”, “Classe ’99” e “Un sorriso di pace”. Ha pubblicato l’inchiesta Antenna Proibita (Zona, 2009) e “Quelli che stanno nelle tenebre” (Robin Edizioni, 2016), il suo primo romanzo, finalista al Premio “Tolfa Gialli & Noir” e selezione del Premio “John Fante Opera prima”. È autore di diversi racconti: “Ventoux 2000” è stato inserito nell’antologia “Si sente la voce” (CartaCanta Editore, 2012), “Il figlio di Viorel” ha ottenuto una menzione al concorso letterario “InediTO 2010”, mentre “Una bottiglia di Stock 84” ha vinto il terzo premio al concorso “Il Racconto nel Cassetto”.

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