Il Castello di Santa Cristina un maniero del XVII secolo, tra lago e monti, amato da Papa Pacelli

di Luciano Pasquini

Il fenomeno del brigantaggio, che condizionò la vita nell’Alta Tuscia nel corso del XIX secolo è il filo conduttore di un itinerario, che si può percorrere a piedi, in mountainbyke o a cavallo, da Vulci (dalla parte di Canino) fino al Monte Rufeno nelle vicinanze del comune di Acquapendente Un cammino che ripercorre un fenomeno sociale favorito all’epoca dalla miseria dilagante, da una giustizia iniqua che incoraggiava i ricchi proprietari terrieri, senza omettere che pure i briganti fecero la loro parte, prestandosi come organizzazioni al servizio dei potentati locali. La natura qui la gioca da padrona offrendo al visitatore scenari incantevoli nella loro incontaminata bellezza Il sentiero che si snoda tra una natura ricca di boschi, colline e radure, di luoghi impenetrabili, ci riporta alla foresta del “Lamone”, che fu nascondiglio proprio del brigante Domenico Triburzi. E’ arrivati all’altezza del comune di Grotte di Castro che si può ammirare il Castello di Santa Cristina, un’antica tenuta che appartiene alla famiglia d’origine i Caterini da diversi secoli,conta un estensione di cento ettari. Ci concede il lustro della visita un accompagnatore speciale ,Antonio Mancini Caterini, attuale proprietario del Castello situato in una posizione strategica tra il monte Amiata e il lago di Bolsena, attraversando i confini tra Lazio, Umbria e Toscana,. Quasi adagiato su una collina di roccia tufacea, il Castello del XVIII secolo domina il territorio in tutta la sua bellezza., Tutt’intorno affiora l’antico borgo contadino, totalmente restaurato per accogliere gli ospiti nei comodi appartamenti che hanno mantenuto la loro identità . Il Castello di Santa Cristina ha ospitato nel passato illustri prelati, come il Cardinale Prospero Caterini, importante consigliere di Papa Pio IX e figura insigne durante il risorgimento nel passaggio dallo stato della chiesa al regno d’Italia. In particolare durante il 1848 a seguito della cacciata del papa da Roma ad opera dei rivoltosi guidati dal triumvirato Mazzini-Armellini-Saffi, Pio IX fuggì e si rifugiò a Gaeta sotto la protezione del Re di Napoli. Nel frattempo il cardinale Caterini che era stato incaricato dal papa stesso di salvare il tesoro di San Pietro insieme ad importanti documenti. Allora il cardinale Caterini effettuò il trasporto dei valori fino dal suo possedimento di famiglia fino alla residenza di Santa Cristina, per poi raggiungere il papa a Gaeta via mare dopo una sosta in Corsica. Dopo il 1848 il Cardinale tornò a soggiornare a lungo nella tenuta amministrata dal fratello Maffeo, e già tranquilla residenza estiva nonché tenuta di caccia della famiglia Caterini. Fu li che conobbe la famiglia Pacelli che gli affidò un giovane promettente seminarista di nome Eugenio a cui fece da tutore. Infatti nei secoli la storia della famiglia Caterini si intrecciò spesso con quella della famiglia Pacelli, in quanto entrambe risedettero a lungo a Onano in prossimità con la residenza di S.Cristina. L’aria salubre dell’Alta Tuscia già all’epoca si rivelava un buon viatico per persone cagionevoli. Fu così che Eugenio Pacelli, durante le sue vacanze estive da giovane seminarista, venne spesso a trascorrere il suo tempo libero dai parenti Pacelli e Caterini.
Di questa visita abbiamo assaporato i fasti del castello e il respiro di una storia che è stata ben preservata Una stretta scala a chiocciola sulla sommità della torre, ci concede l’ultimo sguardo ad un panorama mozzafiato e nella via di uscita la visita si conclude nella cappella di famiglia dove una bella vetrata riproduce l’immagine di Santa Cristina,disponibile per funzioni private. Il Castello non è visitabile al pubblico, se non per le giornate di apertura straordinarie. La visita e fattibile per gruppi organizzati, previo appuntamento:

Info:
Castello Santa Cristina
Grotte di Castro 01025 (VT)
loc. Santa Cristina snc.
www.santacristinacastle.com

Ci ha accompagnati nella visita Anna Rita Properzi – Guida Ambientale Escursionistica

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