L’incredibile storia dell’Isola delle Rose è il nuovo film diretto da Sydney Sibilia (Smetto quando voglio) e disponibile sulla piattaforma Netflix dal 9 dicembre. Tratto dalla vera storia di Giorgio Rosa, ingegnere bolognese che costruì la sua Isola a 500 metri dal confine delle acque territoriali italiane.
Era il 1968 quando Giorgio Rosa (Elio Germano) decide di mettere in piedi una piattaforma artificiale di 400 mq a 11mila km al largo delle acque di Rimini, proclamandola uno Stato indipendente: la Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose. La sua bandiera era arancione, il suo simbolo tre rose su uno scudo bianco e l’inno ufficiale un brando dell’Olandese Volante, opera di Richard Wagner.
Il suo obiettivo era quello di radicare in un suo universo utopistico, l’idea di libertà, quella vera senza limitazione alcuna.
Un’avventura che venne seguita da molti, amata e odiata. Il mito dell’Isola continuava a crescere mettendo i padri della Costituzione di fronte al compito di distruggerla. Infatti la distruzione dell’Isola delle Rose fu la prima e unica guerra di aggressione della Repubblica Italiana.
Quella di Rosa è una storia poco conosciuta, ma che grazie all’ottima regia di Sibilia torna a far parlare di sé. Un’idea tutta italiana, anarchica e sognatrice. Un ragazzo che sfida tutto e tutti per mostrare al mondo il significato di libertà.
Una grande storia, raccontata nel modo giusto. Infatti Sydney Sibilia non smette di stupire, dirigendo ancora una volta un film che diverte, appassiona e emoziona. Dopo il successo della saga Smetto quando voglio, continua a crescere, continuando a stupire con la sua direzione impeccabile.
Un regista che ha saputo prendere la grande commedia e plasmarla al meglio, offrendoci dei risultati che lasciano sorpresi. E in questo caso, anche grazie all’aiuto del colosso Netflix, riesce a portare a casa un prodotto che rilancia la sua stessa idea di libertà individuale e potere costituito.
Infatti se nella sua famosa trilogia i protagonisti erano un gruppo di ricercatori universitari, diventati spacciatori per necessità, qui la ricerca di libertà si sviluppa nel singolo individuo e nella sua pazza idea di mettere in crisi lo Stato Italiano, il Consiglio Europeo e la stessa ONU.
Ovviamente nulla è lasciato al caso, a partire dal brillante cast. Troviamo un Elio Germano nella sua versione più libera, anni Sessanta, molto efficace nel ruolo. Ma anche Matilda De Angelis, Leonardo Lidi, Fabrizio Bentivoglio e Luca Zingaretti. Matti e divertenti, che hanno contribuito a rendere il progetto un nuovo successo.
Non manca di certo la scelta della fotografia, scenografia, costumi e colonna sonora – con canzoni di Jimi Hendrix e The Mamas & The Papas – che riescono a trasportarci nel perfetto mood anni ’60 e i tipici colori dei suoi home movie.
Oggi quel mondo, quella storia, rappresenta il simbolo della lotta all’omologazione, fatta di regole volte solo a mantenere lo status quo. In questo caso rappresentato dal Presidente del Consiglio (Luca Zingaretti) e dal Ministro degli Interni (Fabrizio Bentivoglio) che non si risparmiano nei “colpi bassi” pur di evitare di rendere il Belpaese ancora più ingestibile.
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose di Sydney Sibilia è un film che fa riflettere su tante tematiche che tutt’oggi ci stanno particolarmente a cuore. Ma anche sorridere grazie alla messa in scena geniale voluta dal regista e ottenuta grazie al lavoro impeccabile del cast.
Un film che rimanda a quanto di più bello c’è negli italiani: l’estro creativo, la fantasia e la volontà di restare uniti.