Il Monumento al Paracadutista, memoria ed eroismo ma anche incuria

di Alfredo Giacomini*

Ideata dall’Ingegnere  Paolo Caccia Dominioni, l’opera, in bronzo e peperino, è stata inaugurata nel 1966 e sorge in piazza dei Caduti. Le due ali ricordano, una il librarsi nell’aria e l’altra, spezzata, i caduti. È in ricordo delle divisioni paracadutisti Folgore e Nembo che nacquero a Viterbo e a Tarquinia nel 1940/41.Lasciato in penombra e spesso nell’ incuria la sua fontana è svuotata e spesso piena di rifiuti… è il monumento più grande di Viterbo.

Nella sua pagina Architettura Contemporanea nella Tuscia l’architetto Alfredo Giacomini  ne traccia il significato del piano di composizione.

Autori del monumento di Piazza Martiri d’Ungheria, inaugurato nel 1966, sono l’ingegnere colonnello Paolo Caccia Dominioni (1896 –1992) e lo scultore Vittorio Di Colbertaldo.

Al centro della vasca d’acqua, su un muro ciclopico, sono posizionate due ali una delle quali spezzata in ricordo dei caduti. Sotto al monumento, a circa venti metri di profondità, scorre l’Urcionio intubato in una condotta in muratura ricoperta di macerie dei palazzi di Viterbo.

Caccia Dominioni è attivo come progettista in molti Paesi del Mediterraneo, le sue principali opere sono l’Ambasciata d’Italia ad Ankara realizzata tra il 1927 e il 1940, i Sacrari di El Alamein in Egitto, di Bari e di Tripoli ed è il cugino di Luigi Caccia Dominioni (1913-2016) tra i più importanti architetti italiani del Novecento.

Rif. Architettura Contemporanea nella Tuscia

  1. MONUMENTO AL PARACADUTISTA D’ITALIA, Piazza Martiri d’Ungheria – Viterbo

 

*L’autore: Alfredo Giacomini, architetto

Alfredo Giacomini

ideatore e curatore della pagina Architettura Contemporanea nella Tuscia

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