Il piccolo Museo Civico dei Portici diviene luogo di produzione culturale e d’inclusione

conferenza stampa

Un museo più accessibile nel cuore di Viterbo e che di Viterbo custodisce pezzi tra i più pregiati. Si parla del Museo Civico dei Portici di piazza del Comune, la cui prima inaugurazione non è troppo lontana nel tempo, ma che da sabato prossimo, alle 10.00, sarà inaugurato per la seconda volta, nella circostanza liberato dalle barriere fisiche, sensitive e sensoriali, tale da rendere la struttura fruibile anche a visitatori diversamente abili e magari con difficoltà temporanee. “In una piccola cosa abbiamo realizzato un grande progetto”, dice l’assessore all’Urbanistica, Emanuele Aronne, in sede di presentazione nella sala consiliare di palazzo dei Priori. “Siamo molto soddisfatti – aggiunge – perché dotiamo la città di un sito culturale di primordine e perché lo abbiamo fatto in un anno e mezzo, dalla richiesta di finanziamento. Esso si basa su una concezione di accessibilità universale considerando le persone con disabilità come parte integrante e attiva della società. L’accessibilità, oltre a creare ambienti privi di barriere architettoniche, cognitive e sensoriali, deve permettere un comfort ambientale, creando una situazione di sicurezza e autonomia”. Il progetto è stato realizzato, in collaborazione con l’università Sapienza di Roma e Archeoares, ed è stato finanziato dal ministero della Cultura con i fondi del Pnrr. Costo complessivo 255.000 euro (80.000 per i servizi; 65.000 per i lavori e le forniture; 20.000 per il sistema navetta, cioè i trasporti). Elaborazione curata da un team guidato da Maurizio Errigo, professore di Urbanistica dell’ateneo romano, fase esecutiva diretta da Giampaolo Serone di Archeoares. La mente e il braccio dell’operazione. Il tutto sarà interamente dedicato a Vito Di Noto, scomparso prematuramente lo scorso anno. Il museo, che ospita opere importanti come la “Pietà” e la “Flagellazione di Cristo” di Sebastiano del Piombo, sarà dotato di quattro postazioni video, mappe gigantesche, una sala di sedute, una sala didattica, un laboratorio interattivo, e, nell’arco dei prossimi tre anni, allestirà un centinaio di convegni. “Perché – sottolinea Aronne – l’iniziativa si dispiegherà nel tempo. Siamo fiduciosi che al termine di questo periodo potremo registrare una crescita culturale collettiva, facendo del Museo dei Portici uno dei capolinea del nostro sistema museale che comunque deve essere sicuramente rivisto”. (L.C.)

 

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