Presepe di San Francesco, tradizione del primo dopo guerra

Un vero cantiere che si è aperto come sempre, per volontà del parroco Agostino Mallucci ofm e i volontari del Gruppo francescano Lamberto Ginebri, Igino Speranza e Francesco D’Aniello e diversi altri in collaborazione con l’associazione culturale Take Off e la tipografia Grazini & Mecarini. Un presepio di pregevole fattura, semplice ma ricco di significato, che però sa trasmettere ai numerosi visitatori tutto il calore e l’atmosfera del Santo Natale. Un’ambientazione del presepio di quest’anno tipicamente viterbese: il portale della basilica come boccascena, i vicoli della Viterbo medioevale ad accogliere la Natività e, sullo sfondo, il meraviglioso paese di Civita di Bagnoregio che ha dato i natali a San Bonaventura francescano e dottore della chiesa. Una tradizione, quella del suggestivo presepio all’interno della basilica di san Francesco, che risale almeno al primo dopo guerra, dopo la ricostruzione della chiesa distrutta dai bombardamenti, grazie alla passione dell’allora parroco padre Giovanni Auda insieme ai suoi collaboratori.

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