“Il senso di un paese“, un Festival a Barbarano per raccontarlo

Un weekend dedicato a “Il senso di un paese“, il festival antropologico e sociale alla seconda edizione dedicata ai piccoli centri abitati e al loro potenziale culturale. Da venerdi 9 a domenica 11 ottobre, nel suggestivo borgo medievale di Barbarano Romano, in Alta Tuscia si terrà il festival organizzato dal Comune di Barbarano Romano con Associazione Barbarano Cultura che prevede una tre giorni fatta di proiezioni, incontri e passeggiate archeologiche che vedranno tra gli ospiti il regista Marco Bellocchio, Paolo Benvenuti e Gianfranco Pannone, quest’ultimo coordinatore della manifestazione.
Alla domanda se hanno ancora un senso i paesi al tempo della globalizzazione, Pannone risponde deciso: “Sì, servono, perché sta venendo meno la centralità delle grandi metropoli, dopo il Covid ancora di più. Il lavoro da casa, imposto sempre più dagli ultimi eventi, ne è una esemplificazione, ma più profondamente è l’umanità palpabile di un paese a rivelare sempre più un valore aggiunto, fino adù attirare nuovi abitanti, di età e ceto diversi, dalle grandi città. Certo, i problemi sono tanti: l’abbandono delle campagne, la fuga dei giovani, l’affievolirsi di una memoria locale condivisa, minano la forza dei paesi”.
A fare da location per le proiezioni e gli incontri la chiesa, oggi sconsacrata, di Sant’Angelo a Barbarano Romano, eretta nel borgo alla fine del XIII secolo.

Il programma:
Si comincia venerdì 9 alle 16.30 con il saluto del Sindaco Rinaldo Marchesi in Piazza Cavour, che inaugura i Discorsi dalla Scala, un progetto che vede protagoniste le scale del borgo di Barbarano come luoghi da cui gli abitanti possono proporre e lanciare idee per il futuro del paese. Come ad Hyde Park a Londra, nel famoso speaker’s corner: l’angolo dove la libertà di parola trova una una lunga tradizione.

Alle 17.00 presso la chiesa di Sant’Angelo avviene la presentazione dell’Archivio della Memoria Civica, un documentario su Storia e tradizione del paese a cura di Raimondo Fortuna a cui farà seguito una mise en séquences fotografica sui cortei storici di Barbarano a cura di Vittorio Sperandei.
la giornata di Sabato 10 prevede percorsi esplorativi per Fare un film a Barbarano alla scoperta di alcune location dal potenziale cinematografico.
Un luogo Barbarano Romano dove convivono il Parco Regionale Marturanumun e l’importante sito archeologico della necropoli etrusca di San Giuliano. A fare da guida il location manager Gennaro Aquino e l’archeologa Angela Cassotta. Due appuntamenti alle 10.30 e alle 15.00.
Alle 17.30 presso la Chiesa di Sant’Angelo si parlerà delle Potenzialità cinematografiche del territorio – fare un film a Barbarano. All’incontro prenderanno parte Gianfranco Pannone Gianpaolo Rossi e Gennario Aquino. Con loro i giovani del paese, che ultimamente hanno realizzato alcuni significativi cortometraggi sul territorio, una piccola squadra di giovani filmmker.
Alle 18.30 sempre i giovani saranno i protagonisti con la proiezione di alcuni cortometraggi di oggi e di ieri. Si cominicerà con la presentazione dei cortometraggi realizzati nel 2004 nell’ambito del Barbarabo CineLab e girati sul territorio. A introdurli con un video saluto Marco Müller, ideatore del progetto. A seguire due cortometraggi di oggi dal titolo: La nave va, a Barbarano (2019) di Gianpaolo Rossi e Giovanna Rossiello e il Palpito del paese in quarantena (2020) di Gianpaolo Rossi, realizzato durante i mesi del lockdown. La proiezione sarà preceduta da un incontro con Gianpaolo Rossi e il suo gruppo di lavoro. Chiuderà la serata alle 21.00 la proiezione de Il Traditore di Marco Bellocchio, cittadino onorario di Barbarano, che saluterà il pubblico del festival.
Domenica 11 il programma inizierà alle 16.00 con il secondo appuntamento legato a “I Discorsi della scala” in via Umberto. Il progetto Barbarano in cerchio – il paese racconta tra testimonianze orali e linguaggi del cinema e del teatro.
Alle 17.30 presso la chiesa di Sant’Angelo l’incontro dal titolo I luoghi della Tuscia attraverso il cinemacon in narratore di comunità Antonello Ricci, esperto di cinema , Gianfranco Pannone e Maria Cristina Locori, nvece parleranno dei tanti film girati lungo un secolo tra Viterbo e la Tuscia .
Alle 18.00 le premiazioni con il riconoscimento dello status di “Amico di Barbarano e dei Paesi” conferito a persone benemerite, alla presenza del Sindaco e dei consiglieri delegati.
Alle 19.00 seguirà il concerto del Raffaello Simeoni Trio.
Alle 21.00 chiusura festival con la proiezione del film Tiburzi (1996) di Paolo Benvenuti alla presenza del regista. Il film sul brigante della Maremma, Domenico Tiburzi, girato nei boschi del Lamone, racconta gli ultimi giorni del brigante con in apertura la voce di Silvana Pampanini che canta una ballata in memoria di Tiburzi.

L’ingresso si svolge secondo le normative anti-Covid e nel rispetto delle regole di distanziamento sociale.

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