Il té della domenica alla Torre di Pasolini

tazze da te

Il tè della domenica in quella che fu la torre di Pasolini è un’esperienza da sorseggiare con cura. E’ inusuale, particolare e sicuramente emozionante. E così è stato domenica 19 ottobre quando, presso la Torre di Chia, si è esibito Andrea Cimarelli con uno spettacolo di cabaret poetico; ironia su fatti contemporanei, satira politica e  grammelot, strumento recitativo utilizzato anche dal grande Dario Fo. Un assemblare suoni, onomatopee, parole e foni privi di significato in un discorso che rimanda ad altro. Grande il successo di pubblico che ha chiesto il bis, spettacolo apprezzato anche dai tanti visitatori delle vicine cascate, che si sono soffermati per assistere al cabaret. Il tutto accompagnato da castagne arrosto e fiaschi di vino.

A fare da sfondo a tanta piacevolezza è stata una piccola frazione di Soriano: Chia. Un borgo affascinante e ormai disabitato, testimonianza dell’antica presenza etrusca. Agli occhi dei passanti, Chia potrebbe apparire come uno dei tanti borghi in decadenza in Italia, ma la storia celata tra le sue mura, le dona particolare importanza.

La notorietà di Chia ha inizio nel 1964, quando Pier Paolo Pasolini, scrittore e regista, nonché acuto osservatore delle dinamiche di cambiamento in Italia a cavallo tra il ’60 e il ’70, approda in questo borgo dell’alta Tuscia per le riprese de “il Vangelo secondo Matteo”. Se ne innamorò a prima vista, tanto da eleggerlo a sua seconda dimora.

Due anni dopo infatti, nel 1964, decide di acquistare la Torre annessa al castello di Chia, restaurandola e costruendovi ai suoi piedi una deliziosa casetta;  qui soggiornerà spesso fino agli ultimi anni di vita, per sfuggire al caos romano. Proprio nella sua Torre, egli inizia la stesura di “Petrolio”, edito da Einaudi ma rimasto incompiuto.

A distanza di anni, nel 2006, il Gruppo Archeologico Roccaltia di Soriano, nato con lo scopo di individuare, conservare e valorizzare le risorse del territorio, ottiene il permesso di utilizzare la Torre di Chia per laboratori e spettacoli teatrali, ma soprattutto per restituire al territorio della Tuscia l’ eredità culturale di Pasolini. Un gesto in onore di questo grande scrittore, che amò la Tuscia, battendosi anche presso la sede romana della Regione Lazio per il riconoscimento dell’allora Libera Università della Tuscia.

Tra le attività promosse da questo gruppo, c’è  Un tè alla torre , che si ripete ormai da qualche anno. Per partecipare all’evento è necessario prenotare, data la poca disponibilità di posti; il tutto è gratuito come avrebbe voluto l’anticapitalista Pasolini, ma chi vuole può lasciare una piccola offerta.

Per info riguardanti le prossime date in evento:

Antonella 348/8175753

Anna 349/6074282

Pagina Facebook”gruppo roccaltia”

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