Riceviamo e pubblichiamo:
L’Associazione medici per l’ambiente – Isde di Viterbo, visto quanto stabilito dalla Deliberazione del n. 276 del 19 maggio 2020 della Giunta regionale del Lazio, chiede che si provveda immediatamente all’approvvigionamento idrico per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione con fonti alternative a quelle della captazione di acqua dal lago di Vico
La Deliberazione del n.276 del 19 maggio 2020 della Giunta regionale del Lazio (in allegato), riconosce il degrado delle acque del lago di Vico per la produzione di acqua potabile e che pertanto risultano classificate in categoria inferiore ad A3 e contestualmente stabilisce che : “… tali acque possono essere utilizzate, in via eccezionale, solo qualora non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e solo dopo opportuno trattamento…”.
Sul sito del Ministero della salute (http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=4249&area=acque_potabili&menu=acque)
si evidenzia che: “…per essere destinate alla produzione di acque potabili, le acque dolci superficiali sono classificate dalle Regioni nelle categorie A1, A2 e A3,secondo le caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche; di conseguenza sono sottoposte a trattamenti diversi:
Categoria A1: trattamento fisico semplice e disinfezione;
Categoria A2: trattamento fisico e chimico normale e disinfezione;
Categoria A3: trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione.
Le acque dolci superficiali, che presentano caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche qualitativamente inferiori ai valori limite della categoria A3, possono essere utilizzate solo quando non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento; in tale circostanza, le acque devono essere sottoposte a opportuno trattamento per rispettare le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano”.
Nella Deliberazione regionale su citata avente in oggetto: “ Revoca parziale della deliberazione di Giunta regionale 2 aprile 2004, n.237 e revoca della deliberazione di Giunta regionale 15febbraio 2013, n. 43. Approvazione della designazione e della classificazione delle acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, ai sensi del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152.”
Alla pagina 5 ai punti 5 e 6 si legge :
“…5. che le acque del lago di Vico – Ronciglione – Casilino, sulla base delle risultanze analitiche
ottenute dai monitoraggi effettuati da Arpa Lazio ai sensi dell’Allegato 2 alla parte terza,
sezione A del decreto legislativo 152/2006, sono classificate in categoria inferiore ad A3,
per il parametro temperatura, pertanto tali acque possono essere utilizzate, in via
eccezionale, solo qualora non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a
condizione che le acque siano sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare
le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano, fermo restando il rispetto delle
indicazioni relative alla proliferazione algale riportate al punto 11;
6. che le acque del lago di Vico – Caprarola – S. Lucia, sulla base delle risultanze analitiche
ottenute dai monitoraggi effettuati da Arpa Lazio ai sensi dell’Allegato 2 alla parte terza,
sezione A del decreto legislativo 152/2006, sono classificate in categoria inferiore ad A3,
per il parametro temperatura, pertanto tali acque possono essere utilizzate, in via
eccezionale, solo qualora non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a
condizione che le acque siano sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare
le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano…” .
L’Associazione medici per l’ambiente – Isde di Viterbo, per quanto sopra esposto torna a ribadire la necessità dell’abbandono immediato della captazione delle acque dal lago di Vico e il rifornimento di acqua potabile alle popolazioni di Caprarola e Ronciglione con sistemi alternativi, nell’immediato anche mediante autobotti.
Si richiama di nuovo anche l’urgenza di interventi per la tutela e il ripristino delle caratteristiche dell’ecosistema del lago di Vico che prevedano una netta riduzione delle attività agricole intensive di monocoltura che utilizzano fertilizzanti chimici e pesticidi nella caldera del lago in favore di pratiche agrobiologiche, rispettose dell’ambiente, dell’ecosistema lacustre, della qualità delle sue acque e della salute di tutti a cominciare da quella degli agricoltori e delle loro famiglie.
Per comunicazioni:
Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde di Viterbo
isde.viterbo@gmail.com