Italia-Cina, la delegazione dell’ambasciata cinese in Italia ha visitato la Barca imperiale di marmo a Soriano nel Cimino

Soriano-delegazione Cina

E’ stato presentato la scorsa domenica 8 dicembre, a Soriano nel Cimino , di fronte a una folta delegazione dell’ambasciata della Repubblica popolare della Cina, il libro tradotto in cinese di Eugenio Benedetti. Il volume “I capelli della Madonna e i marmi di Ciu En Lai” (uscito nel 2013 per Ciuffa editore) descrive fatti e avvenimenti sull’attività imprenditoriale di Benedetti in Cina negli anni ’60 e ’70. Attività legata principalmente alle innovazioni industriali e tecnologiche introdotte in Cina, a cominciare dalla realizzazione dell’autostrada del Karakorum, grande via di comunicazione e porta di ingresso dall’occidente nel Paese asiatico.

All’appuntamento erano attesi anche l’Ambasciatore cinese Ji Guede e il segretario generale del ministero italiano degli Affari Esteri, Riccardo Guariglia, trattenuti a Roma dagli sviluppi della situazione sullo scenario mediorientale. Nel corso dell’evento, di fronte al ministro consigliere Ruiguang Yang dell’ambasciata di Pechino in Italia, Benedetti ha ricordato i lunghi anni trascorsi in Cina a partire “dalla mia collaborazione alla costruzione della Strada del Cielo che collega Kashgar a Gilgit, scavalcando il Karakorum e aggirando l’Himalaya”.

Il Cav. Benedetti e il consigliere di ambasciata Yang

Per quella costruzione l’imprenditore ricorse alle tecnologie della “ditta Marini di Ravenna, che fornì le macchine per produrre l’asfalto, i cui componenti dovevano essere fusi a 2000 metri di altitudine sulle montagne più aspre del mondo”, ha ricordato Benedetti. Il quale ha poi mostrato ai componenti della delegazione cinese le otto miniature, su pannelli d’oro, ricevute in dono per quell’opera e “incise a mano dal presidente Mao Tse Tung con le sue poesie sulla Lunga Marcia del 1934 e 1935”.

A sugellare l’amicizia con la Cina, “che è risorta dall’abisso di sofferenza della Grande Rivoluzione culturale degli anni ’60, fino a ricoprire il ruolo di massima potenza mondiale”, ha detto Benedetti, la visita compiuta domenica scorsa alla Barca imperiale in marmo. Proprio tra i faggi del Monte Cimino, a Soriano nella Tenuta di Sant’Egidio, spicca “l’unica barca cinese esistente al mondo fuori dalla Cina” (come disse il precedente ambasciatore in Italia, Li Ruiyu). I componenti della delegazione hanno ammirato il vascello di marmo di cento tonnellate, donato dal governo cinese per i 70 anni di Benedetti, replica in scala 1:3 della Barca di Marmo dell’Imperatrice cinese Ci Xi, visibile nel Palazzo d’Estate a Pechino.

Barca Imperiale
La Barca imperiale in marmo a Soriano nel Cimino

Una foto di questa Barca in marmo, donata a Benedetti per i suoi 70 anni, compare sulla copertina e all’inizio di ogni capitolo del suo libro tradotto in cinese. L’imprenditore-filantropo, oggi 95enne, ha inteso così sottolineare quello spirito di collaborazione che è stato il motore della sua vita professionale (e non solo): “Collaborare e produrre insieme sotto una stessa bandiera – ha sottolineato – per una gloria comune. La Via della Seta comincia a unire spiritualmente i nostri popoli in una sola sintesi, per il benessere di tutti coloro che credono nell’abbraccio delle nostre millenarie civiltà”.

Parole a cui ha risposto con riconoscenza il ministro consigliere Yang, ricordando come “dalla costruzione di quella strada in Cina, molti anni fa, oggi si possa ancora percorrere insieme un nuova strada, quella dell’amicizia tra i due popoli. Grazie amico Benedetti per quanto di importante hai fatto in tutti questi anni”.

Alla presentazione tenuta a Soriano hanno preso parte anche Serafino Liberati, già Generale di corpo d’armata dei Carabinieri, per conto del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca; il sindaco di Nemi, Alberto Bertucci, con cui la Fondazione Sib Benedetti sta collaborando a un nuovo progetto di carattere storico-archeologico.

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