La Carovana Narrante fa tappa nel buon rifugio all’Osteria del Gallo

Emiliano Macchioni e la sua nuova creatura “La carovana narrante”, ci aspetta a  Bagnoregio e precisamente a porta Albana con il Genius Loci del posto Realino Dominici poeta contadino e Gino Loperfido pittore e papà di Marco Saverio instancabile camminatore, attualmente sul percorso della Francigena, con un gruppo di detenuti ai quali è stato concesso di poter camminare, cosi da raggiungere la parte estrema dell’Italia,  Santa Maria di Leuca, il documentario verrà che ne ripropone l’impresa  verrà messo in onda da Rai Tre il prossimo autunno. Le proprietà benefiche del camminare concederanno ai detenuti spazio e riflessione per guardare alla vita da un’altra angolatura. Emiliano si fa aspettare, e Realino è un fiume in piena di racconti e aneddoti, sollecitato dai vari paesani, che si fermano di volta in volta per scambiare quattro chiacchiere. La meta è la “L’osteria del Gallo”, un piccolo riparo nella valle dei Calanchi, un faro e un approdo sicuro, per chi ancora frequenta queste valli. Un tempo ogni metro di questa terra avara, veniva coltivato ora il bosco si è ripreso la sua parte e sicuramente ha contribuito a rendere il posto più autentico . Come nei porti, la gente che frequenta l’osteria del gallo è eterogenea, porta con se le cicatrici della vita e delle mareggiate attraversate, ma non ha perso la voglia di andar per mare perché è li che si sente viva. Aurora Montanaro della “Via degli Artisti” studi classici, iscritta a scienze della comunicazione, vuole conoscere da vicino questo microcosmo, le sue domande durante le riprese video sono dirette ammiccanti , in grado di scoprire la personalità dell’intervistato. Anche “il Cristo” soprannome di A.B. ha posteggiato sul ciglio della strada il suo ape verde e vuole conoscerci, dandoci cosi la possibilità di connetterci con un  mondo che da tempo non esiste più. Ciò che la mutazione “antropologica”, come la definiva P.P.P (sta per Pier Paolo Pasolini)ha da tempo spazzato via, fossili viventi di questa valle, ed ora è un privilegio poterli incontrare e conoscere. “Cristo  si è fermato a Calleno”, è il nome della località dove ci troviamo e già qualcuno del gruppo si diverte a creare nuove battute, come “La pietra d’angolo scartata” che andrà a dare il nome alla creazione pittorica estemporanea che Gino Loperfido sta eseguendo per noi. “Calleno” rivela la sua vera natura, quella di un posto duro, dove il caldo non perdona. Oggi un gruppo della carovana narrante é in esplorazione, sta profilando l’evento che si terra a ottobre nei Calanchi, il secondo appuntamento in programma dei vagabondaggi che esplorerà con l’aiuto di: fotografi, artisti, attori, e chiunque voglia partecipare, portando il suo contributo, per  poter raccontare un microcosmo che è ancora vivo e vitale,  come in altri siti della Tuscia,  che aspettano di essere raccontati al “viaggiatore” che vuole entrare in contatto con il territorio. In sintonia con quanto scrive Claudio Magris, la filosofia della carovana narrante si può riassumere come quella frase tratta dal suo libro  “Microcosmi”  a proposito del caffè  San Marco: “ A questo grande tavolo non si insegna niente ma si imparano socievolezza e il disincanto. Si può chiacchierare, raccontare, ma non è possibile predicare, tenere comizi, far lezione. Ognuno a questo grande tavolo apparecchiato a cielo aperto, è prossimo e distante rispetto a chi gli sta accanto.”E la carovana va,  prosegue imperterrita il suo cammino.

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI