La “Casa delle zitelle” si trova in via San Pellegrino

Di Gianluca Braconcini

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Era il gennaio 2019 quando  il cultore della storia viterbese Gianluca Braconcini  ci scriveva del “Cantone ‘nguattato” , lo riproponiamo oggi nel nostro decennale riportando in evidenza  quelle narrazioni che ci  accreditano al valore della nostra storia cittadina.

 

Il “Cantone ‘nguattato” altro non era che …

La “Casa delle zitelle”, così viene chiamato il palazzetto che si trova in via San Pellegrino, poco prima del Museo del Sodalizio di Santa Rosa. L’edificio apparteneva un tempo alla Compagnia di Sant’Orsola. Era una pia congregazione laica che si occupava di amministrare lasciti e donazioni per la formazione della dote di ragazze povere o senza famiglia. Il fabbricato di via San Pellegrino non è però da confondere con il più noto , che era invece un vero e proprio ospizio per orfane e che venne istituito nel 1761 presso il palazzo di S. Sisto.
La Compagnia di Sant’Orsola venne istituita nel XVI° secolo e inizialmente si riunì nella chiesa di San Pietro dell’Olmo (incorporata nel Seicento nella chiesa dei SS Giuseppe e Teresa o ex tribunale) e successivamente nella chiesa di San Giovanni in Petra che infine cambiò il nome in Sant’Orsola. Il tempio, attualmente sconsacrato, sorge all’inizio di via San Pietro, a destra. La Compagnia cessò di esistere all’inizio del Novecento. La formella in peperino, posta sopra la porta di ingresso, raffigura Sant’Orsola con la testa coronata che tiene nella mano destra la palma del martirio, mentre con l’altra mano sostiene il vessillo della vittoria. La santa è rappresentata con un ampio mantello aperto, sotto il quale trovano riparo due figure oranti. Si tratta di una immagine comunemente adottata nell’arte cristiana per simboleggiare la santa ed il suo martirio.

 

*Cultore della storia viterbese rivisitata nella sua Barbieria in via dei Magliatori a Viterbo

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