VITERBESE (3-5-2): Vitali; De Giorgi (84′ Pacilli), Atanasov, Baschirotto; Bianchi (62′ Markic), Besea (84′ Antezza), Bensaja (63′ Molinaro), De Falco, Simonelli; Volpe (37′ Culina), Tounkara.
A disposizione: Maraolo, Milillo, Zanoli, Ricci, Urso, Sibilia, Bezziccheri.
Allenatore: Nicola Antonio Calabro.
CAVESE (4-4-1-1): Bisogno; Matino (72′ Polito), Rocchi, Favasuli, Nunziante; Spaltro (80′ Addessi), Castagna (73′ Bulevardi), Matera, Russotto; Sainz Maza; Germinale (94′ De Rosa).
A disposizione: Kucich, Nunziata, D’Ignazio, Galfano, Marzupio, Guadagno, Di Roberto.
Allenatore: Salvatore Campilongo.
Arbitro: Fabio Natilla di Molfetta)
1° assistente: Santino Spina di Palermo
2° assistente: Vincenzo Pedone di Reggio Emilia
Marcatori: 33’s.t. Russotto
NOTE: Terreno pesante a causa delle pioggie delle ultime 36 ore ma in discrete condizioni. Spettatori 1200 circa con oltre 200 tifosi ospiti. Calci d’angolo: 4-0 per la Cavese. Ammoniti: Matino, Matera, Russotto (C), Baschirotto (V). Al 20’ della ripresa il secondo assistente Pedotto è stato costretto a lasciare il terreno di gioco per infortunio. Recupero: 1’+9’.
VITERBO – Un gol in dubbio fuorigioco regala alla Cavese tre punti al Rocchi e sciupa il terzo debutto in panchina per Antonio Calabro. Una partita scorbutica, giocata al di sotto delle aspettative dai padroni di casa contro una squadra, quella di Campilongo, organizzata ed aggressiva, forse anche troppo, per tutti i novanta minuti. Ma l’episodio clamoroso, e che forse mai si era verificato su campi di calcio professionistici, è arrivato al quarto d’ora della ripresa quando il secondo assistente di Natilla, Pedone di Reggio Emilia,è costretto a lasciare il campo per un infortunio. Il direttore di gara allora decide di proseguire con un dirigente per parte nel ruolo di assistente decidendo però che l’unica decisione sarebbe stata la sua. A decidere così il match è un gol realizzato da Russotto con un fortissimo dubbio di posizione in off-side che l’arbitro, decisamente distante dall’azione, non ha rilevato. Un episodio, quello dell’infortunio all’assistente, “fantozziano” che getta ombre sull’aspetto organizzativo di un campionato dove i club investono cifre importanti e che poi si vedono relegate a disputare finali di partita sul piano squisitamente dilettantistico. C’è da dire però che la Viterbese ha fatto poco per evitare la sconfitta, che la Cavese è apparsa più organizzata e decisamente più aggressiva e che i padroni di casa si sono resi pericolosi solo in un paio di circostanze nell’arco dei novanta minuti. A nulla sono valsi i cambi nella ripresa che effettivamente non hanno dato il giusto contributo sperato. Inizia così con una sconfitta la nuova avventura di Calabro sulla panchina della Viterbese, una sconfitta pesante arrivata alla vigilia di un trittico terribile contro Ternana, Avellino e Reggina. In sala stampa il direttore generale Diego Foresti è un fiume in piena: “Secondo me era una partita da pari, se fa gol Molinaro stavamo parlando di un’altra cosa. La cosa più grave però è che nel 2020, facciamo grandissimi sacrifici, i presidenti investono milioni di euro e dobbiamo finire la partita senza segnalinee, ditemi se vi sembra normale. Non ho mai mancato ad un’assemblea di Lega negli ultimi cinque anni, invece di parlare di fair-play, perbenismo e tante altre cose parliamo di cose fondamentali, di cose vere, di cose che cambinmo le stagioni. Poi il gol fuorigioco o no, ci sta, perché anche l’assistente può sbagliare ma il problema è che da quel momento non si è più giocato al calcio. Sul campo il fuorigioco sembrava più evidente ma è il concetto che non va bene, ci hanno cambiato tre arbitri in 24 ore ora arriva l’ultima terna con l’assistente che aveva problemi fisici, ma di cosa parliamo. Nel nostro girone ci sono squadre che investono dieci milioni di euro, ma è assurdo, è una cosa anomala perché tre arbitri in 24 ora e finiamo senza segnalinee, forse meritiamo un po’ di rispetto. Siamo alla quindicesima giornata e ricordatemi un episodio dove la Viterbese ha fatto un punto per un errore arbitrale a favore nostro. Nel mezzo mezzo è sempre per gli altri, nel primo tempo l’assistente ha sbagliato cinque volte, nelle mischie ci ha fischiato un fallo contro con un avversario che teneva la palla a terra con le mani. Nella prossima assemblea di lega è un argomento da affrontare, non è il caso di oggi perché l’arbitro ha cercato molto la comunicazione, il dialogo ma nove su dieci sono presuntuosi e poi in lega ci chiedono rispetto e collaborazione. Magari potevo perdere tre a zero con gli assistenti ma l’assurdo è l’assenza di segnalinee, volevo vedere se accadeva in un altro campo. Ho fatto la guerra con Camilli per due anni ed aveva ragione, parliamo di cose serie, di regole, nell’era del professionismo non c’è il quarto uomo, però caso vuole che tutte le situazioni strane capitano sempre a noi. Il presidente Romano merita rispetto, ma questi episodi fanno scappare i presidenti dal calcio. Il mio è uno sfogo ma parlo anche per altre società perché oggi è capitato a noi domani può capitare ad un altro ed il caso vuole che si perde la partita per un gol dubbio. Mi sembra di essere tornato alla terza categoria, ma di cosa parliamo. Cambiare le regole, non si può giocare come all’oratorio e tra l’altro negli ultimi quaranta minuti non si è mai giocato, quello che da fastidio è la mancanza di rispetto e pretendiamo di essere trattati come altre squadre. La solita solfa, forse me ne mancano sette forse sei di punti per errori arbitrali clamorosi. Non voglio puntare il dito su nessuno ma è il sistema che non funziona su certi regolamenti, il mio deve essere un appello perché spero che nella prossima assemblea di Lega venga valutato positivamente”. “Anche l’anno scorso a Reggio Calabria pioveva – esordisce Calabro – a parte questo non è andata bene. E’ normale che siamo lontani anni luce da quello che vorrei dalla mia squadra, ora dobbiamo vedere, analizzare dove incidere e migliorare questa squadra ma sicuramente c’è molta strada da fare. Mi preoccupa il tempo per arrivare a quello che dobbiamo fare, sicuramente in tutto quello che abbiamo provato in questa settimana abbiamo fatto sempre la stessa cosa, una soltanto e questo non va bene perché dopo le prime due palle in profondità che hanno letto dovevano cercare altre cose. Alla squadra non devo dire nulla a livello di volontà e voglia, ci sono tante cose sulle quali bisogna lavorare e migliorare e per arrivare a quello che vorrei siamo ancora lontani anni luce. Le mie squadre hanno sempre avuto un interno di squilibrio, che si butta senza palla e che attacca lo spazio da dietro. Oggi questa squadra ha interni che per cercare la profondità devono andare a toccare altre caratteristiche. Dobbiamo arrivare a quello che si vuole fare gradualmente, a livello fisico i ragazzi non stanno benissimo, poi magari per rintanarsi in area e ripartire si può fare, invece per proporsi c’è bisogno di tempo, non pensavo onestamente che ci fosse bisogno di così tanto. Mi è piaciuta molto la squadra quando ci siamo messi 4-2-3-1 perché ha creato qualcosa in più, sicuramente un assistente avrebbe visto il fuorigioco sul gol. Culina nel ruolo di Vandeputte non è ancora pronto, si faranno altri ragionamenti, per fare quel ruolo ci vuole gamba fare le due fasi, bisogna avere energie fisiche per poterlo fare”. E sabato il derbissimo contro la Ternana: “Dobbiamo regalare delle soddisfazioni ai nostri tifosi, soprattutto a chi si fa tanti chilometri per seguirci fuori casa. La soddisfazione lo scorso anno è aver visto ragazzi sorridenti all’uscita della trasferta di coppa Italia a Trapani. Vogliamo dare una soddisfazione ai nostri tifosi”. Volpe uscito anzitempo verrà valutato nelle prossime ore: “E’ uscito per una distorsione alla caviglia vedremo nei prossimi giorni, questa squadra ha bisogno di un giorni di risposo sia fisico che mentale ci ritroveremo martedi”.
foto di Massimo Luaziatelli