La Chiesa di San Pietro, il capolavoro di Vetralla

di Luciano Pasquini

Chiesa di San Pietro Vetralla

E’ domenica. Costeggiamo la via laterale che conduce all’ingresso principale della chiesa di San Pietro, è mattina presto, i primi raggi del tiepido sole autunnale, creano una bella luce riflettendosi sul grigio del peperino, dei muri della chiesa, situata tra i vicoli di Vetralla. A volte l’alchimia  del cammino ci presenta situazioni, persone che mai si sarebbe pensato di incontrare nella realtà. Ci viene in aiuto, la locale pro loco con la Confraternita del Gonfalone che dal 1569 custodisce la chiesa, come testimoniano atti notarili e lasciti testamentari. Ci aprono la porta  e lo spettacolo ai nostri occhi ha inizio. Entriamo, la costruzione risale al sec. XII  si tratta della prima costruzione romanica situata negli absidi. Lo stupore ci pervade l’interno è semplice a forma rettangolare. L’abside e la parete di altare sono ricoperte interamente di affreschi cinquecenteschi, ne rimaniamo illuminati, sono tre, semplici e situati nella parete di fondo: il maggiore nell’abside, a sinistra quello della Crocifissione e a destra l’altro in marmo bianco con dorature sul quale campeggia il quadro della Madonna del  Riscatto. Gli affreschi del catino dell’abside raffigurano San Pietro in trono e in alto al vertice del rustico e modesto soffitto a capanna e collocato lo stemma della Confraternita del Gonfalone. Nell’altare di destra campeggia una tela ad olio del ‘600 di dimensioni importanti è alta 2,60 e larga 1,60 di l’autore ignoto e rappresenta la miracolosa Madonna del Riscatto. una magnifica rappresentazione simbolo della devozione vetrallese. Al centro del dipinto c’è la vergine con la veste rossa che protegge sotto l’ampio mantello i fedeli inginocchiati, gli uomini a sinistra accompagnati da San Giovanni Battista, le donne a destra con l’immagine di una santa. In alto tra gli angeli la figura dell’Onnipotente mentre angeli pongono la corona sul capo di Maria, sul manto rosso della Vergine, spicca il simbolo della Confraternita del Gonfalone. La grossa tela viene portata in processione solenne per le vie di Vetralla ogni 25 anni, lo scorso 22 agosto si è ripetuta per poi ritornare nella sua posizione, la Chiesa di San Pietro. La processione vede coinvolto tutto il paese, con le varie associazioni, sia laiche che religiose, e con la presenza delle confraternite di Sant’Antonio e quella dei portatori della Madonna del Carmelo, richiama una larga partecipazione popolare. Una festa che unisce, che racchiude il senso dell’unità di un paese.

Romolo Alecci illustre cittadino di Vetralla ha scritto un libro sulla Chiesa di San Pietro e la Madonna del Riscatto una guida preziosa per chi volesse  approfondire la conoscenza di uno dei tanti tesori che si possono scoprire camminando nella Tuscia.

Ci rimettiamo in cammino per riprendere la Francigena, con lo stupore di chi non immaginava di incontrare in una piccola chiesa questi capolavori. La Francigena non è solo cammino è soprattutto incontro con l’incredibile bellezza paesistica e storica della nostra Tuscia. E lungo la Via Francigena, c’è una tappa intermedia che merita di essere conosciuta: Vetralla.

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