La Compagnia delle Emozioni di Aldo Bellocchio,un teatro orizzontale dove l’Io diventa il Noi 

Di Laura Pasquini

Ci sono piccole gemme preziose nella nostra realtà viterbese, che ci arricchiscono  perché ci mettono in contatto con la parte più luminosa di noi. Parliamo della compagnia teatrale  diretta dal prof. Aldo Bellocchio, ritornata in scena  con un nuovo spettacolo.

Famiglie, la commedia spettacolo, copione e regia di Aldo Bellocchio , messo in scena dalla compagniadelleemozioni a cui abbiamo assistito nella serata finale del 25 Gennaio nel teatro parrocchiale di Santa Maria dell’Edera a Viterbo, è stato un forte scambio di energie, che come nel portale astrale che vedeva allineati tutti i pianeti in quella notte, ha consegnato ai presenti un’opera piena di grazia.

La Compagnia Teatrale delle Emozioni composta da un gruppo di attori anagraficamente variegato è diretta dal  Prof. Aldo Bellocchio, con cui abbiamo fatto una chiacchierata a fine  spettacolo.

Viterbese, professore di lettere con la passione per la scrittura e per il teatro, ma soprattutto per i suoi ragazzi, da trentasei anni scrive copioni per loro e e con loro.

Sul palco ritroviamo i nostri figli che recitano, cantano e ballano con un talento e una maturità che ci sorprendono … ma non solo … nella Compagnia ci sono attori che vanno dagli undici ai settantatré anni, insegnanti che recitano accanto ai loro alunni o ex alunni. Perché tanti ragazzi rimangono anche dopo la fine del liceo e diventano tutor per gli attori più piccoli.

E’ la magia del teatro e la forza del gruppo che tira fuori il meglio di ognuno.

Prof. Bellocchio, da lungo corso è autore e regista per il teatro scolastico, a Roma e in varie scuole della provincia, l’alberghiero di Caprarola e l’ Orioli di Viterbo in particolare . Tanti i copioni scritti con intento pedagogico educativo. Un impegno importante, che richiede dedizione  … Come nasce e si sviluppa la sua  idea?

C’è tanta passione. Già subito dopo la fine dello spettacolo, ritornano le idee e la voglia di continuare e di portarne un altro sul palco. Si lavora di sabato, di domenica, durante le vacanze e facciamo tutto da soli, scenografie, costumi, musica. Per i ragazzi è un grande percorso formativo. Tutto nasce  dall’esperienza teatrale di alcune insegnanti, Cinzia Pace, Letizia Muzio, Serena Panti e me. Insieme abbiamo creato La Compagnia delle Emozioni che riporta le stesse situazioni del teatro scolastico, ma in un contesto completamente nuovo e sperimentale. Definisco il mio un teatro orizzontale perché per tutti c’è qualcosa … dove l’Io diventa  il Noi  e non ci sono protagonisti.

Come nasce il nome Compagnia delle Emozioni?

Da quelle emozioni che appartengono a tutti noi, che ci mettiamo in gioco, a me che scrivo e vedo le mie parole vive sulla scena, agli attori e anche al pubblico che risponde sempre con calore. Il Teatro, come il libro, la scrittura, veicola sempre dei messaggi che devono risuonare, far riflettere. In questa commedia abbiamo affrontato tematiche importanti, come la violenza sulle donne, la solitudine dei giovani e degli anziani, l’invidia … sempre con delicatezza e con la voglia di far divertire.

Interviene Giovanni Paolo Pagliaccia, ventidue anni, appena arrivato nella Compagnia e al suo primo debutto come attore..

L’ emozione è la colonna sonora di questo spettacolo e noi piccoli attori ci impegniamo ogni volta affinché questo arrivi al pubblico. La Compagnia delle Emozioni è di fatto una grande famiglia che vuole arrivare dritto al cuore delle persone . Oggi che ne sono parte sono consapevole che con Aldo il nostro Capitano tutto è possibile”

Nello specifico cosa desiderate che più arrivi dello spettacolo appena andato in scena?

L’amore, inteso come la forza che muove il mondo, prosegue il prof. Bellocchio, questi ragazzi sono stati capaci di mettere in scena uno spettacolo in soli tre mesi, per alcuni è stata la prima volta. Si è sprigionata una  energia veramente magica. Parole, musica, danza, colori … tutto ciò  concorre a far risorgere incessantemente la voglia di amare come si sottolinea nel testo … ad amarsi o imparare ad amarsi.

Il Prof Belocchio è anche scrittore di saggi oltre che di testi teatrali, ha presentato recentemente un romanzo “Oltre l’orizzonte”, storia di due amici sullo sfondo della caduta del muro di Berlino che intraprendono un viaggio per l’Europa dove riescono a comprendere tante esperienze e valori, la dolcezza del ritornare e anche di ri-innamorarsi.

Oltre a: Alla Prossima. Il teatro orizzontale e la didattica delle emozioni.                 Esperienza maturata nella scuola aperta al futuro, che ci invita a cercare sempre nella vita lo straordinario nell’ordinario.

Nella foto: Franco Neri attore più anziano della Compagnia insieme a Giovanni Paolo Pagliaccia, ultimo arrivato

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