La “Divina Giulia”, Bella e impassibile. La Tuscia un percorso di restitutio memoriae

di Giovanni Stefanelli

Stemma dei Farnese

La “Divina Giulia”, Bella e Impassibile

Nell’approfondire le testimonianze documentali, emerge con chiarezza che Giulia Farnese non era solo una donna incantevole, adorata e adulata da chiunque, ma anche una persona razionale, brillante, sarcastica al momento giusto, oltre che altruista, di animo nobile e spirito caritatevole.

Ancorché “vittima” di sottomissioni fin dalla prima adolescenza, affronta con calma e serenità, quasi disarmanti, gli eventi della vita che le vengono imposti dai propri familiari, che costituiranno il lasciapassare per il raggiungimento di posizioni di potere e l’incremento patrimoniale del ducato farnesiano.

Ma Giulia non amava i protocolli cortigiani, desiderava condurre la sua esistenza nella massima riservatezza con la figlia Laura, unico, e dichiarato, vero amore della sua vita.

Instaurò un rapporto di sincera ed affettuosa amicizia con Lucrezia Borgia, figlia del suo amante Rodrigo (Papa Alessandro VI°), un’affinità senza alcun dubbio più autentica e salda della morbosa relazione sentimentale che intrattenne con il Pontefice dell’epoca.

Un carattere forte e determinato quello della giovane Farnese, che visse anche l’esperienza del rapimento e consequenziale sequestro (avvenuto nella zona di Viterbo mentre tornava a Roma da un viaggio con la suocera Adriana e sua sorella Girolama) posto in essere  dai soldati francesi di Carlo VIII°, cui fece seguito, per consentire il rilascio delle dame trattenute per alcuni giorni all’interno della Rocca di Montefiascone, il pagamento di un riscatto da parte di Papa Alessandro VI°.

Il percorso terreno di Giulia Farnese si chiude con le sue disposizioni testamentarie, laddove in favore del fratello Alessandro (Papa Paolo III°) lascerà solamente il letto matrimoniale, considerato da lei come l’arredo imprescindibile per consentirgli di salire al soglio pontificio.  La donna che aveva fatto dei Farnese una famiglia potente avrebbe voluto essere sepolta nella sua amata isola Bisentina, a Capodimonte nel lago di Bolsena. Ma di tombe sull’isoletta non ne sono mai state ritrovate. Per molti anni si era pensato allora a un seppellimento del suo corpo a Carbognano, nel suo feudo, e precisamente nella chiesa dell’Immacolata, che Giulia aveva ordinato fosse edificata con un lascito testamentario. L’unico dato certo ad oggi è quello di essere stata tramandata come una delle donne più belle del suo tempo.

 

Giulia Farnese e la Tuscia un percorso di restitutio memoriae

GiuliaFarnese500 la Pagina ufficiale del V centenario della morte di Giulia Farnese avvenuta nel marzo 1524, riporta agli eventi organizzati dalla società ‘ST Sinergie’ nel  programma “Restituito Memoriae”: il mito di Giulia” per la celebrazione del V Centenario della Morte di Giulia Farnese, in collaborazione con La Rete di Giulia, una rete di imprese che intende creare valore intorno al territorio del Comune di Carbognano, nella Tuscia Viterbese nell’ambito delle celebrazioni del V° centenario della morte di Giulia Farnese. Da Divina Cortigiana a Signora di Carbognano il lungo percorso della Restituito Memoriae ”. Il Comune di Carbognano ha in programma il  Premio “GIULIA FARNESE” 2024. Un riconoscimento speciale alla figura femminile che si è distinta nel campo imprenditoriale sul territorio farnesiano, celebrandone l’eccellenza e l’innovazione. L’evento si svolgerà Domenica 8 Dicembre e va a chiudere gli eventi  del V centenario della morte.

Inaugurata sabato 23 novembre scorso, a Canino, la mostra “Il Mistero del Volto di Giulia Farnese” presso il Complesso San Francesco.

Venerdì 8 novembre a  Roma, Sala Zuccari-Senato della Repubblica  l’omaggio A Giulia Farnese  nel quinto centenario della sua morte per iniziativa di una cordata di volontari della cultura guidati dal gruppo consolare di Viterbo del Touring Club Italiano con l’Università della Tuscia, l’associazione Le Triolè e il Comitato promotore per il V Centenario Giulia Farnese. La lunga stagione trascorsa nel feudo di Carbognano con la relazione introduttiva del Senatore Pier Ferdinando Casini.

La Tuscia Il territorio culla identitaria della famiglia Farnese è divenuto di fatto  un Progetto finalizzato a far uscire la figura di Giulia Farnese dalla centenaria damnatio memoriae, assumendo la data del V° Centenario della morte di Giulia non nella accezione tradizionale di ricorrenza commemorativa, ma quale inizio di un percorso di restitutio memoriae, illimitato .

Foto stemma Famiglia Farnese @ViviCanino

L’autore

giovanni stefanelli

Laureato in Giurisprudenza. Appassionato di arte e cultura, è iscritto al corso di laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali L-1 presso l’Università della Tuscia di Viterbo.

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