La Faggeta e il riconoscimento UNESCO : il sindaco Menicacci ringrazia

Grande soddisfazione è quella espressa dal Sindaco Fabio Menicacci che ha sottolineato come. Dopo 5 anni di lavoro, il riconoscimento, nell’ambito di un sito seriale più vasto, costituisce un’opportunità unica per una politica di conservazione della natura e dell’ambiente a scala globale, poiché permetterà alle diverse istituzioni europee coinvolte di condividere piani di monitoraggio e prassi di buona gestione in una collaborazione internazionale che potrà costituire un esempio di strategia globale per la conservazione della natura in aree ad alta densità demografica.

Devo ringraziare, continua Menicacci, tantissime istituzioni e persone che con il loro lavoro sinergico hanno permesso questo risultato : gli interpreti Olena SHLAPINSKA e Cristiano RISOLUTI nonché Massimiliano CENCI e il dott. Marco PAOLOCCI che ci hanno permesso, con grande professionalità ma soprattutto amore per la Faggeta, di accompagnare i commissari nella loro ultima visita presso il bosco. Un plauso anche agli uffici comunali che hanno lavorato in perfetta sintonia con gli analoghi del Ministero e dei Parchi nazionali d’Abbruzzo, Lazio e Molise ed ai miei assessori Rachele Chiani e Luciano Perugini che hanno creduto nel progetto ed hanno lavorato per esso.

Voglio ringraziare soprattutto i professori Alfredo Di Filippo e Gianluca Piovesan dell’Università della Tuscia (tecnici mirabili e di grande professionalità) che sotto il coordinamento della dott.ssa Cinzia Sulli (responsabile dell’area scientifica del processo di candidatura per il capofila italiano) che sono riusciti in questi ultimi giorni a permettere che il dott. Arnaldo MINUTI della delegazione permanente d’Italia presso l’UNESCO potesse ottenere il risultato sperato.

Come hanno detto i professori Di Filippo e Piovesan questo riconoscimento sarà finalizzato ad assicurare alle generazioni future un capitale naturale di inestimabile valore, distribuito in numerosi paesi del Continente Europeo. La conservazione di queste foreste consentirà, nei decenni a venire, di avere in Europa ecosistemi ad elevata naturalità, da affiancare alle faggete primeve già presenti già presenti sui Carpazi per conservare un patrimonio naturale unico al Mondo.

 

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