Sabato 23 febbraio, il Consorzio Camminatori Indipendenti è tornato a calcare i sentieri del Viterbese, per la seconda tappa de “La mappa dei venti della Tuscia”. Questa volta il collettivo di passi e di scrittura con base itinerante, legato alla storica casa editrice Sette città, si è spostato sul versante occidentale della provincia.
Partenza in mattinata da Civitella Cesi, primo porto di attracco tra l’altro del Cammino tra terra e mare, dove l’assessore alla cultura del Comune di Blera Daniele Ridolfi ha accolto il folto gruppo e dato l’abbrivio alla camminata. Ma il vero eroe di giornata “a cui va tutta la gratitudine del Consorzio e dei suoi accoliti”, è stato Gino Pepe dell’associazione “Monte Romano, dove passano le nuvole più belle”, guida d’eccezione lungo gli snodi del Cammino Tuscia 103 Cai, nel tratto appunto da Civitella Cesi a Monte Romano.
Le folate di vento che hanno accarezzato le mani e i volti dei camminatori hanno trasportato l’odore della Maremma e il suono dei campani delle vacche al pascolo nei terreni di uso civico dell’università agraria di Monte Romano (rappresentata per l’occasione dal presidente Marco Colonna e dal consigliere Ilio Melchiorri). Un paesaggio mozzafiato, quello calcato dagli scarponi dei partecipanti, fatto di pietre, acqua e incredibili aperture verso il mare. Sullo sfondo il serpeggiare del fiume Mignone, che visto dall’alto acquista maestosa dignità. E attraversando la macchia non sono mancati incontri speciali, come quello con lo scultore Marco Fiorucci. O quello con gli appunti di storia del paesaggio monteromanese forniti da Germano Gabrielli.
All’arrivo, come da tradizione, Damiano Fabbri (animatore del progetto In cammino con gli alberi), d’intesa con l’amministrazione comunale, ha piantato un esemplare di acero campestre nel giardino della locale scuola. E prima della merenda finale, approntata con dolcezza da Augusta Gabrielli, Daniela Allegrini, Elvira Renzi, Stella Gabrielli, Graziano China e Laura Ercoli, visita guidata al piccolo ma prezioso museo Antiquarium comunale, dedicato alla conservazione dei reperti archeologici rinvenuti nel territorio: “per la quale un ringraziamento speciale va al genius loci Luigi Mattei e al sindaco Testa, per aver concesso l’apertura straordinaria della struttura”, spiega il Consorzio.
“Con questo ulteriore passo verso la mappatura dei venti della Tuscia, progetto editoriale che prenderà tutto il 2025 per arrivare a pubblicazione a fine anno – dice proprio Damiano Fabbri, uno dei fondatori del collettivo – il Consorzio va definendo la sua vocazione a tessere trame tra realtà locali e a fare da cassa di risonanza all’attività delle realtà associative ed istituzionali della Tuscia, connettendo persone, strade, storie e luoghi”.
La prossima tappa della Mappa dei venti, sul finire di marzo, partendo da Marta porterà il gruppo fino a Tuscania. Complici e collaboratori dell’occasione saranno stavolta i ragazzi dell’associazione Kathairo. Nel mentre, l’8 e il 9 sempre di marzo, il Consorzio e i suoi fedelissimi saranno ad Allumiere per camminare e scrivere la guida del Cammino dei minatori.

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