Särskilt spännande är också att skulpturen ägts av drottning Kristina. Samma år som skulpturen utfördes skickade drottningen kammarherren och diplomaten Mathias Palbitzki till Italien på ett diplomatiskt uppdrag, som även innebar att skaffa henne antika och moderna konstföremål. Det enda som bevarats av hans inköp av samtida konst är denna skulptur av den då framgångsrike skulptören Antonio Novelli, verksam i Florens. Novelli gjorde många modeller till guldsmeder, men arbetade också i sten och stuck, och utförde bla skulpturerna till trädgården Orti Oricellari i Florens (endast kolossalfiguren Polyfemos återstår). Palbitzki uppskattade Novelli så mycket att han t.o.m. försökte locka honom till Sverige – av det blev det intet, men skulpturen av Maria Magdalena kom alltså att ingå i Drottningens samlingar, och blev kvar i Sverige efter hennes abdikation 1654. Den finns idag att se i 1600-talssalen på Nationalmuseum.
Questa scultura è una delle più antiche sculture in marmo su scala completa che si trovano nelle collezioni svedesi, che non è dell’antichità. (1602-1662) e raffigura Maria Maddalena, seguace di Gesù. Secondo la Bibbia, Maria Maddalena piangeva la croce di Gesù. È stata lei a trovare la sua tomba vuota e la prima a testimoniare della resurrezione. Spesso viene ritratta così, con i capelli lunghi e un teschio. Più insolita è l’iscrizione: Hic terminus haeret (Questo finale sta).
È una citazione nota e spesso menzionata di Vergilio, Eneiden. Le parole arrivavano durante il Rinascimento per essere usate in tutti i contesti possibili – Erasmo usava la citazione come motto – ma sembra così insolito rispetto a Maria Maddalena.
Soprattutto emozionante è che la scultura è di proprietà della regina Kristina. Lo stesso anno in cui fu eseguita la scultura, la regina inviò in Italia il ciambellano e diplomatico Mathias Palbitzki in missione diplomatica, che comprendeva anche l’ottenimento dei suoi oggetti d’arte antica e moderna. L’unica cosa conservata dall’acquisto di arte contemporanea è questa scultura dell’allora scultore Antonio Novelli, operante a Firenze. Novelli realizzò molti modelli per gioiellieri, ma lavorati anche in pietra e legno, ed eseguì tra gli altri le sculture per il giardino degli Orti Oricellari a Firenze (rimane solo la figura colossale Polyfemos). Palbitzki apprezzò così tanto Novelli che tentò persino di attirarlo in Svezia – di cui non c’era nulla, ma la scultura di Maria Magdalena venne così ad essere inserita nelle collezioni della regina, e rimase in Svezia dopo la sua abdicazione nel 1654. È visibile oggi nella sala del 1600 al Museo Nazionale.
Prossima mostra:
Giorgio Vasari’s Drawings – A Mythical Collection
Dal 6 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023
Nationalmuseum
Södra Blasieholmshamnen 2, Stoccolma, Svezia