La Ripartenza con Mattia e Marta nella Valle dei Calanchi alla scoperta della luna di fragola

di Luciano Pasquini

La Ripartenza dopo il lungo periodo di quarantena  è da San Michele in Teverina,  piccolissimo borgo della Tuscia nei pressi della conosciuta e visitata Civita di Bagnoregio. Nel giardino di un vecchio casale, tuttora in ristrutturazione, Mattia Cecchetti  il fondatore di “Urban Forest” e Marta Pelle guida AIGAE ci stanno aspettando. Separati da un’ampia vallata, di fronte al castello di Santa Maria mettono a fuoco il programma della serata. Mattia e Marta sono due giovani che condividono l’amore per la natura e i paesaggi della Tuscia. Mattia ha creduto nelle potenzialità di questo  territorio e si è inventato un lavoro consistente nella divulgazione del luogo e nella cura del verde, insieme ad altri due amici, Lorenzo Papini e Simone Notazio. Marta Pelle invece dalla nativa Calabria terminati gli studi in lingua araba, viaggia  nei paesi del Medio Oriente, per poi arrivare nella Tuscia ed  innamorarsene  decidendo di restarci per continuare il suo lavoro di guida AIGAE per conto di “Four Seasons Natura e Culturai” . Questa sera insieme ad altri escursionisti rispettando le norme sul “Covid”ci guideranno  ai Calanchi con la luna del plenilunio di giugno chiamata anche “luna di fragola” dai nativi americani Algonchini in quanto questo era il periodo della raccolta delle fragole ma che ne gergo comune è l’ultima luna piena di primavera,che  precede infatti l’arrivo del solstizio d’estate . Mentre in Europa viene detta “luna delle rose” per l’esplosione di fiori che avviene in questo periodo. Raggiunto il punto di partenza,identificato come  il nostro “campo base” ci aspetta una bella salita di circa un paio di chilometri su uno stradone reso insidioso dai numerosi ciottoli che ostacolano il cammino rendendolo scivoloso. Il passo si allunga per arrivare arrivare  alla vista dei Calanchi poco prima che tramonti il sole per fare alcuni scatti di un paesaggio che ben conosciuto non finisce di  stupire per la sua incontaminata  e bellezza, paesaggi che ricordano quelli immortalati dal grande incisore e grafico olandese M.C. Escher (1898-1972)  anche lui un amante dell’alta Tuscia.

Il tempo scorre e il  sole da poco tramontato, lascia il posto gradualmente al buio che trasforma tutto ciò che ci circonda, in una nuova dimensione, riportandoci in uno spazio ancestrale che avevamo dimenticato, ma che è dentro di noi. Gli uccelli del bosco intensificano i loro richiami e sembrano voler suggellare questo paessaggio quasi irreale che delinea il passaggio  tra il giorno e la notte. Ed è proprio in questa notte stellata che si vede apparire  una enorme “luna di fragola” che incanta e  inizia rapida la sua ascesa nel cielo, la sua luminosità schiarisce i calanchi, la cui superficie bianca di argilla  segna  il paesaggio di una sconfinata bellezza, quasi ad incidere una pennellata d’autore.

E’ il gran finale di una serata in cui lo splendore del paesaggio nella quiete della notte ci orienta verso una ripartenza post Covid che non significa solo ridiscendere verso il “campo base” ma di riappropriarci dei nostri luoghi in prossimità che troppo spesso abbiamo lasciato li per volgere lo sguardo altrove, magari verso mete lontane. Un grazie a Mattia e Marta che sanno guidare e accompagnare i visitatori nella conoscenza  della nostra unica Tuscia.

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