La statua del Cristo Risorto di Michelangelo, un convegno a Bassano Romano

L’importanza del Cristo Risorto nella produzione artistica di Michelangelo”, è questo il titolo del convegno organizzato dal Comune di Bassano Romano in collaborazione con il Monastero San Vincenzo Martire e l’Associazione Pro Loco. L’appuntamento è sabato 3 febbraio dalle ore 10,00 alle 12,30 presso la Chiesa Monumentale di San Vincenzo. Ad aprire i lavori don Cleto Tuderti del Monastero San Vincenzo, e Claudio Canonici, professore ordinario di storia della Chiesa presso l’Istituto Superiore delle Scienze Religiose di Civita Castellana. La relazione, invece, è affidata a Sandro Barbagallo, curatore delle collezioni storiche dei Musei Vaticani e Direttore del Museo del Tesoro Lateranense.
L’evento ha ottenuto anche il patrocinio del Senato della Repubblica, della Regione Lazio e della Provincia di Viterbo.
Al centro la monumentale statua rappresentante Cristo risorto con la croce, che è la prima versione del Cristo della Minerva ormai conosciuta nel mondo come Cristo Portacroce dei Giustiniani. Una statua marmorea attribuita a Michelangelo Buonarroti, realizzata nel 1514-1516 circa e oggi nella Chiesa del Monastero di San Vincenzo a Bassano Romano.
Ad attribuire la statua al grande artista gli studi di Danesi Squarzina e Baldriga. Nel 2001, infatti, è stato riscoperto nel Monastero di San Vincenzo un Cristo portacroce ritenuto opera seicentesca derivata da Michelangelo. Dopo una pulitura però che ha riscoperto la famosa venatura nera sul volto si è giunti alla conclusione che si trattasse della perduta scultura michelangiolesca. L’opera venne acquistata sul mercato d’arte dal banchiere Vincenzo Giustiniani nel 1607, all’epoca Marchese di Bassano Romano.
Intanto la statua è stata esposta in diverse mostre, sia in Italia che all’estero, le più importanti a Berlino, a Londra, in Messico, in Giappone e ai Musei Capitolini di Roma.
“Si tratta di un evento importante per Bassano Romano – ha detto Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Ugo Pierallini – per la cittadinanza, ma anche per gli studiosi che si ritrovano ancora ad approfondire un’opera monumentale di Michelangelo con una storia particolare che già ha suscitato interesse anche in altre parti del mondo. Ringraziamo – conclude Pierallini – tutti i relatori e coloro che hanno collaborato all’organizzazione dell’evento ed in particolare a Ennio Francesconi e Sergio Giovannini”.

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