Margaret Courtney-Clarke, oggi settantenne, vive a Namibia, un paese dell’Africa Sud-occidentale che si caratterizza per il deserto del Namib lungo la costa atlantica. Il luogo in cui nel 1949 è nata.
Si è formata fra la Namibia e il Sudafrica, per poi approfondire lo studio dell’arte e della fotografia in Italia e negli Stati Uniti. Ha lavorato come fotogiornalista per numerose testate internazionali. Ha sempre combattuto l’apartheid. Nel 1980 ha iniziato a collaborare con il fotografo David Goldblatt. Nel periodo dal 1979 al 1986 ha realizzato diversi progetti fotografici in Africa, documentando i diversi tipi di rifugi e indagando l’arte delle donne africane. Da questo lavoro è nata una trilogia di grande successo, Ndebele: Arte di una tribù africana, Affreschi africani, Popolo libero. E’conosciuta in tutto il mondo per le celebri pubblicazioni sull’arte africana femminile.
E’ nell’anno 2000 che avviene in Italia l’incontro fatale con il musicista Alessandro Alessandroni, da tutti ricordato come l’artefice del fischio nelle colonne sonore del grande Ennio Morricone, lui nato nel quartiere di Tor di Quinto a Roma, da padre umbro e madre di Soriano nel Cimino, qui passava tutte le estati nella tenuta di campagna della famiglia della madre, fu in paese che scoprì il suo talento musicale suonando il mandolino nella bottega di amici di famiglia. Il suo rapporto con il Viterbese è stato sempre molto stretto. Per decenni ha suonato in pubblico sia musica classica (concerti per mandolino di Vivaldi, a Viterbo nel 1981), sia la musica delle colonne sonore a cui era associato. Ha anche partecipato a spettacoli di cabaret con vari comici, fra cui Pippo Franco, in locali a Canepina e Bassano. A Soriano, il paese a cui era rimasto più legato, aveva degli allievi a cui aveva insegnato la chitarra o la fisarmonica. Quell’incontro tra Margaret e Alessandro rimarrà indissolubile. Hanno vissuto la loro permanenza italiana nella bella casa di Bagnaia, dove trascorrevano lunghi periodi soprattutto in estate. Margaret lo ha accompagnato fino alla sua morte avvenuta nell’anno 2017 a Namibia, dove nel frattempo si erano trasferiti. Per poterne combattere la tutela dei diritti. «Il tempo della Namibia – coincide con il mio tempo, perché ogni giorno mi sveglio e non so cosa potrà accadermi. Voglio raccontare quello che sta succedendo in questo Paese in nome dello sviluppo, affinché il mondo veda e reagisca, perché qualcuno si vergogni».
Il loro è stato un amore intenso, sancito da un matrimonio e da una invisibile differenza di oltre vent’anni che autenticamente non ha mai pesato sulla coppia.
Sono trascorsi 4 anni dalla morte del grande musicista e nessuno gli ha dedicato un ricordo, una mansione speciale, pensiamo allo stesso comune di Soriano, luogo di origine, a Bagnaia dove la coppia ha vissuto, amata da molti. Dove quel legame con questa nostra terra non si è mai spezzato e la loro casa di Bagnaia è ancora li chiusa nel suo silenzio a celare ricordi e colonne sonore fissati nella fotografia invisibile di Margaret Courtney-Clarke, fotografa internazionale, compagna di vita e di ideali di un compositore, multi strumentalista, arrangiatore e direttore di coro, la cui abilità messa al servizio di molte colonne sonore di cui è immemorabile quel fischio di “Per un pugno di dollari”. (S.G.)