A Vitorchiano sono terminati i lavori di potenziamento della mensa della scuola primaria. L’estate è quasi alle spalle e Roberta Sassara ha ultimato i dipinti murali che rallegreranno i locali della nuova scuola elementare del delizioso borgo della Tuscia. Una declinazione del suo lavoro artistico.
Roberta Sassara, 41 anni, vitorchianese, nel suo laboratorio artigianale de “La Nicchia”, aperto a Vitorchiano nel maggio 2010, produce piccoli e grandi oggetti di artigianato artistico: ceramiche, vasi e piastrelle, angeli, campanelle, maioliche e piatti per i tanti turisti che passano da lì e acquistano per regalare o come buon segno per ritornare nel borgo sospeso della Tuscia. Un sorriso dolcissimo, sempre all’opera con espressioni di fantasie e leggende, di simboli che attingono la loro forza espressiva in un mondo misterioso di felicità e di fiaba.
A fine giornata, nell’ora del crepuscolo con l’autunno alle porte, le chiediamo quale sia la sua fonte di ispirazione. Siamo in via Arringa, il boulevard vitorchianese, due le vetrine dirimpettaie, la più piccola è il laboratorio mentre la più grande è adibita a spazio espositivo con tutti le sue creazioni in vendita. I laboratori artistici, soprattutto i più piccoli, spesso raccontano storie affascinanti.
Partiamo dal progetto dei murales nella mensa della locale Scuola Primaria…
Il restyling della mensa scolastica era un progetto programmato dal Comune, che mi ha coinvolta per vivacizzare i locali dove mangiano i piccoli studenti, bambini dai 6 ai 10 anni, e abbiamo pensato insieme a dei murales colorati e spiritosi che richiamassero i piatti tipici vitorchianesi, quindi la ciambella di San Michele e i famosissimi cavatelli.
Durante questi 14 anni di attività ha collaborato con tutte le Amministrazioni che si sono avvicendate?
Sì, fortunatamente ho sempre incontrato nei vari amministratori comunali la giusta sensibilità per far sì che il mio lavoro fosse messo a disposizione del paese e di chi lo vive. Ed è gratificante essere coinvolta in progetti che abbracciano il tessuto urbanistico e sociale del territorio.
Quali sono le opere d’arte legate alla tradizione vitorchianese?
Proprio di recente mi sto dedicando alla realizzazione di Moai in terracotta di piccola e media grandezza, gli enormi monoliti di tufo vulcanico che sono la caratteristica dell’Isola di Pasqua, di cui Vitorchiano vanta una propria statua che grazie al peperino proveniente dalla cava di zona fu ritenuta la pietra ideale per la sua riproduzione, inoltre uso le lastre di peperino, la pietra tipica locale, per dipingere. La pittura è senz’altro la dimensione che più mi appaga, ma alla fine sono i piccoli oggetti ad avere più appeal per chi acquista. Perciò è necessario bilanciare la produzione anche per far quadrare i conti!
Un ceramista è un artista che produce e decora oggetti in ceramica, seguendo un processo che include la formatura, l’essiccazione, la cottura e la decorazione. Si può in uno spazio così limitato?
La dimensione del laboratorio non è un problema, anche se necessariamente devo tenere il forno per la cottura a casa e organizzare il lavoro affinché tutto sia funzionale nel rispetto delle scadenze. Anzi, a dire il vero, la posizione centrale e l’intimità del luogo attraggono i visitatori che spesso, vedendomi all’opera, acquistano i prodotti già realizzati e in esposizione. In pratica, anche il laboratorio diventa una vetrina per incuriosire potenziali clienti ed è un buon biglietto da visita.
Vitorchiano è la sede ideale?
Vitorchiano è un borgo dalle grandi potenzialità, ma c’è bisogno di fare uno sforzo in più per renderlo più vivo. Molti dei turisti, che capitano principalmente nel fine settimana, lamentano la carenza di botteghe come la mia. Si dovrebbe prendere esempio dalle vicine Umbria e Toscana, dove i centri storici sono pieni di attività artigiane e locali, che si spalleggiano l’un l’altro.
Quale opera le piacerebbe realizzare, magari tornando ai pennelli, un murale nel quartiere nuovo di Paparano?
È un’idea a cui penso di frequente e lo spunto me lo ha dato proprio uno piccolo borgo toscano. In pratica, hanno creato nelle zone periferiche murales e pannelli che riproducono gli scorci più suggestivi del centro storico, ottenendo il doppio risultato di valorizzare le aree decentrate e pubblicizzare l’anima del paese. A Vitorchiano ci sono diverse location adatte in quest’ottica, penso a Paparano, ma anche alla Sodarella, all’area del belvedere dove è posizionato il Moai e, infine, al Pallone, dove ci sono sia il CineTuscia Village sia il Centro Botanico Moutan. Sono luoghi densamente popolati o da cui transitano numerosi visitatori, che potrebbero essere così indirizzati verso il centro, animandolo di vita.
Senza giri di parole il messaggio di Roberta è chiaro: valorizzare le aree decentrate e pubblicizzare l’anima del borgo.
Ogni bottega ha la sua storia, le sue tecniche e i suoi metodi per realizzare opere in ceramica artigianale. Un patrimonio storico e culturale importantissimo per il nostro Paese, che è tutelato dall’Associazione Italiana Città della Ceramica che unisce le forme della materia plasmata da mani di artigiani e portata nelle strade, nelle piazze, nelle scuole, a teatro in un parco o in un piccolo borgo.Nel segno dell’arte e della creatività.
Il senso della creatività lo si misura sulla forza espressiva dell’artista, sulla capacità di creare in modo singolare, semplicemente di raccontare la propria arte il proprio talento.
Una combinazione di arte, artigianato e funzionalità quella che Roberta Sassara esprime nei suoi oggetti, in visione a Vitorchiano, in via Arringa n° 11.
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