Le erbe magiche propiziatorie della Notte di San Giovanni e la ricetta del Nocino

Notte-di-San-Giovanni-e-la-porzione-magica-foto-di-Ivana-Donati

La notte di San Giovanni. Ecco cosa fare per un anno propizio.Anche a ognuno di noi è data facoltà di premonizione nella notte che precede la festa del santo, il 23 giugno. Accendendo un fuoco purificatore e propiziatore, bevendo la rugiada dei campi, raccogliendo «un mazzetto di San Giovanni» (fatto di fiori e erbe, come l’iperico, la lavanda, l’artemisia, la malva, la ruta, menta, rosmarino e salvia) e seguendo le pratiche divinatorie per sbirciare nel proprio futuro. Perché la notte di Mezzaestate è quella in cui tutto può succedere, in cui il sogno lancia uno sguardo su quello che sarà, è la notte di streghe e demoni, ma anche del bene che vince sul male, della luce che vince le forze occulte della natura e scaccia il malocchio.Ma anche a casa, basta poco: accendete una candela nella notte.Sono centinaia i riti in Italia per la notte magica di San Giovanni ma tutti comprendono il falò purificatore per...

In questa notte magica, si crea l’acqua  magica capace di allontanare malattie e calamità naturali; per prepararla basterà raccogliere una misticanza di erbe e  fiori  spontanei, dopo il tramonto vanno messe in acqua e si lasciano all’esterno per tutta la notte,  così che possano assorbire la rugiada del mattino.
La mattina del 24 giugno, l’acqua  di San Giovanni si utilizza per lavare mani  e viso, in una sorta di rituale propiziatorio e di purificazione che porterà  amore, fortuna e salute.
Durante questa notte si raccolgono le noci acerbe per metterle sotto spirito e farne il famoso liquore nocino.
La ricetta:
Gli ingredienti
19 noci raccolte la notte di san Giovanni;
quattro chiodi di garofano;
due grammi di cannella;
tre pezzetti di scorza di limone (stando attenti a non raschiare la parte bianca);
mezzo chilo di zucchero; 350 grammi di alcol a 95 gradi;
300 grammi di acqua.

Il procedimento:
La raccolta delle noci  la notte di san Giovanni (ovvero tra il 23 e il 24 giugno), dopodiché le disponete  in un contenitore e le lasciate fuori a prendere la rugiada.

Il 24 mattina tagliate le noci in quattro parti e le mettete in vaso di vetro riempito con l’alcol a 95 gradi.

Il giorno dopo, il 25  vanno aggiunte le spezie: chiodi di garofano e cannella, dopodichè il tutto va lasciato in infusione fino al 3 di agosto. Al sole e agitando (non mescolando) per tre volte al giorno.

Quindi si filtra e si aggiunge lo sciroppo fatto con acqua e zucchero. Si fa poi freddare, si imbottiglia e si aspetta con pazienza che passino almeno tre mesi prima di consumarlo.

Nel frattempo, il nocino va conservato al buio.

Come si vede, non è certo una ricetta di quelle mordi-e-fuggi, ma per chi l’ha provata garantiamo che val la pena di portare pazienza. Sarà un Nocino speciale!

 

 

Foto di Ivana Donati

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