Le tradizioni popolari e religiose legate alle processioni della Settimana Santa, sono un momento caratteristico della Pasqua, che ogni anno rende le strade dei borghi e del capoluogo della Tuscia un viaggio tra fede folklore e comunità soprattutto.
Le Processioni:
Venerdi 18 Aprile ore 21.30
La processione di Orte è una delle manifestazioni più antiche della Settimana Santa del Lazio e si tiene il Venerdì Santo. Sfilano le confraternite che prendono parte alla via crucis, rievocando la Passione di Cristo. L’arrivo dei penitenti, scalzi e incappucciati è tra i più attesi della processione, quasi ad evocare il lato più macabro della morte di Cristo, con le suggestive catene ai caviglie, segno della penitenza da scontare. Ma la grande attesa del Venerdì Santo a Orte è per la processione delle “Marie nero vestite”, un corteo di sole donne che si unisce in una processione notturna, in lutto, piangendo il Cristo Morto. Una processione che riproduce i momenti più salienti della morte del Signore. Tutto inizia alle 21.30 quando allo spegnere completo della pubblica illuminazione, il Rettore Generale ordina a due “furieri” di Santa Croce di recarsi presso le altre chiese del centro storico dove sono in attesa tutte le altre compagnie. Quando queste sono pronte, ognuna nelle strade che si immettono nella piazza principale, vengono fatte fanno sfilare dai due furieri secondo un ordine secolare. Il corteo giunto davanti alla chiesa madre di Santa Croce si dispone per la partenza vera e propria. Realizzata nel 1626 sostituì la precedente andata perduta, esprime tutta l’arte barocca che risente dei primi influssi classici.Per maggiori informazioni visitare il sito www.confraterniteorte.it
Venerdi 18 Aprile ore 21.30
La rievocazione storica inizia nel lontano 1618, a opera del medico ternano Michelangelo Carocci nella figura giuridica della confraternita di San Carlo; come attestato nelle Memorie istoriche del Carones. Fu lui a inaugurare nel territorio di Bagnaia la rievocazione della passione di Cristo ogni Venerdì Santo. I 18 quadri plastici che si snodano per le vie del borgo della ridente cittadina di Bagnaia coinvolgono il pieno centro storico, escono dal portale della Chiesa di San Giovanni Battista, mentre tutta la parata militare che qui si innesta, esce poco prima dal portale del borgo vecchio.
Tra il luccichio di cento fiaccole di tela e cera poste su le due fiancate della chiesa, si snodano i vari figuranti sulla scia della vecchia processione, oggi completamente rivista e corretta, notevolmente ampliata e fedelmente storica, consta di 350 figuranti, dieci cavalli e una biga romana trainata da due cavalli.
A Viterbo il Venerdi Santo Passione del Signore è suddiviso in due momenti di grande emozione:alle ore 21.30 la Solenne Processione del Cristo Morto presieduto dal Vescovo Monsignor Piazza vede la partenza dalla chiesa del Gonfalone in via Cardinal La Fontainee attraversando la il centro storico vede il ritorno in Duomo a piazza san Lorenzo. Il secondo momento è fissato alle ore 22.15 a Palazzo dei Papi con la Rappresentazione de Il Processo e La Crocefissione, con una narrazione legata al tema del Giubileo della Speranza.
Processione del Venerdì Santo – Bagnoregio ore 21.00
Anche la processione di Bagnoregio ha origini antiche. Circa 300 i personaggi che in costume d’epoca attraversano le vie del centro completamente buie, illuminate solo dalle fiaccole alimentate a cera. Un impianto acustico disseminato lungo il percorso, inoltre, diffonde nell’aria musiche sacre ed evocative, che rendono il tutto ancora più suggestivo. Il punto focale della Rievocazione è senza dubbio costituito dall’immagine del SS. Crocefisso di Civita di Bagnoregio, scultura lignea che sembra risalire al 1400 di scuola donatelliana. Solo per la Processione del Venerdì Santo è deposto dalla Croce collocata nella chiesa di Civita, è adagiato su una bara ed è portato a spalla a Bagnoregio per essere venerato prima, durante e dopo la Processione. Tradizione vuole che entro la mezzanotte il Cristo debba ritornare a Civita altrimenti la sua proprietà diventerà dei bagnoresi.
Sacra rappresentazione della Passione di Cristo – Vetriolo ore 21.00
Allontanandoci di poco da Bagnoregio, si arriva alla frazione di Vetriolo che dal 1982 celebra la sua personale rievocazioni della via crucis. Una delle più recenti, eppure sempre magnifica e suggestiva. Gli abitanti, infatti, ricreano in modo fedele il calvario di Cristo con una minuziosa aderenza alla narrazione dei Vangeli e un preciso riferimento al periodo storico in cui avvenne la crocifissione. La Rievocazione inizia con l’Ultima Cena e prosegue con il tradimento di Giuda. Uno dei momenti più toccanti è l’arrivo all’Orto degli ulivi di Giuda, dopo l’arresto di Gesù, dove un grande falò ne illumina il volto addolorato. A seguire il bacio del tradimento, il processo davanti a Pilato, la condanna e il cammino di Gesù con la croce sulle spalle verso la Crocifissione. Intensa e spiazzante anche la raffigurazione del suicidio di Giuda.
Processione del Cristo Morto – Latera ore 21.00
Latera vanta una processione strettamente legata alla Confraternita della Misericordia. Fra i momenti più intensi e coinvolgenti della rievocazione c’è l’intonazione dei rari canti del Christus, Stabat Mater e Miserere, di antica tradizione e tramandati oralmente da padre in figlio, che fanno da sottofondo musicale al mesto corteo che conduce Cristo alla Croce. Fra i momenti più particolare della rievocazione c’è sicuramente la processione della Desolata, che ricorda il momento in cui la Madonna cerca il figlio già arrestato dai romani e che si svolge alle 5 del mattino.
Venerdì 18 Aprile Canepina
Ore 21:00 In Piazza Garibaldi la Rievocazione storica della Passione di Cristo. A seguire dalla chiesa dei Frati si snoda la Processione del Cristo Mordo e della Madonna Addolorata per le vie del paese tra ali di folla composta dai cittadini e dai turisti giunti dai paesi intorno.
A Tarquinia la Processione del “Cristo che corre”la domenica di Pasqua
La domenica di Pasqua alle ore 18.00 si celebra la Processione del “Cristo che corre”. Per le vie della città viene trasportata a passo spedito, quasi di corsa e tra due ali di folla, una pregiata statua del Cristo Risorto. La Statua fu commissionata dalla Corporazione dei Falegnami. Si narra che per ricordare la Risurrezione, venne dato l’incarico ad uno scultore che stava scontando una pena a vita, di scolpire nel legno un Cristo Risorto, superiore in bellezza a quanti già ne esistevano. La leggenda vuole che, per impedire all’artista di fare, in seguito, una nuova Statua identica a quella scolpita o anche più bella, venisse spietatamente accecato.
Apre la Processione la squadra degli Sparatori, i fucili dei quali sono caricati a salve con coriandoli. Una componente originale di questa processione è quella dei portatori dei Tronchi, delle grandi Croci con ghirlanda. Si tratta di croci il cui peso si aggira dai settantacinque ai novantacinque chili. Di notevole altezza (la più grande raggiunge circa 5 metri) il loro trasporto richiede una notevole abilità e forza per non essere sbilanciati durante il trasporto. É una dimostrazione di forza, di abilità e di resistenza.
Gli Incappucciati di Orte
Sono tanti piccoli borghi in provincia di Viterbo in cui si celebrano le Rappresentazioni del Cristo Risorto.