L’Ecce homo di Domenico Corvi al Museo civico di Viterbo

Uno splendido “Ecce homo” di Domenico Corvi è entrato a far parte da qualche ora del patrimonio culturale di Viterbo. Il dipinto su tela di circa quaranta centimetri per cinquanta è opera del pittore viterbese, tra i più importanti della platea artistica del diciottesimo secolo. Rappresenta il volto di Cristo flagellato e coronato di spine. E’ custodito in una meravigliosa cornice dorata e intagliata che fa il paio in bellezza con il dipinto. E’ stato regolarmente acquistato per conto del Comune dall’ex responsabile al Patrimonio, Paolo Barbieri, d’intesa con l’assessorato alla Cultura, presso la Casa delle Aste Meeting Art di Vercelli. Nella mattinata di venerdì 25 marzo è arrivato al museo Civico Rossi Danielli del capoluogo e liberato dall’imballaggio che lo custodiva, in attesa di trovare una dignitosa collocazione: o nello stesso museo di piazza Crispi o nella galleria di piazza del Comune. Domenico Corvi, figlio di Giuseppe, nacque a Viterbo nel 1721, ad appena quindici anni si trasferì a Roma dove realizzò la maggior parte delle sue opere. Alcune di queste nell’accademia di San Luca, molte nelle varie chiese della città. Lavorò anche nelle chiese di Ravenna, Macerata, Pisa, Ancona. Dipinse anche copie del Correggio e di Raffaelo. Oltre ai temi religiosi trattò anche quelli storici e mitologici. A Roma diresse una scuola, tra i suoi allievi Camuccini e Cades. Morì a Roma nel 1803. (L. C.).

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