L’enonarratore Raffaele Marini decanta la storia delle cantine al femminile

Si è svolta lo scorso 12 Luglio l’iniziativa Arte e Vino al femminile, all’interno del Recycled-Soul, personale espositiva di Erika Calesini,  presso lo Spazio Pensilina a Piazza Martiri d’Ungheria a Viterbo.

Arte, vino e donne. Un filo comune fuori dai soliti stereotipi, che vede uniti in maniera inscindibile tre mondi che accompagnano l’uomo da sempre.

Questo è quanto proposto da Raffaele Marini, enonarratore e scrittore del vino e dei suoi mille volti, invitato a guidare un evento organizzato dall’associazione TerraCotta e da Angelo Proietti Palombi del Tredicigradi Viterbo.

Raffaele Marini in modo molto appassionato ha fatto la introduzione a tre aziende vinicole a peculiare conduzione femminile, che si sono fatte custodi di un pezzo di territorio di Tuscia: Tenuta La Pazzaglia e Doganieri Miyazaki di Castiglione in Teverina e Azienda Agricola Carla Onofri di Vallerano, nella DOC di Vignanello. La cura del territorio, la sua lettura e la necessità di non stravolgerlo, ma anzi di conoscerlo e accompagnarlo nella sua capacità di donare, è stato il centro del dibattito che si è sviluppato intorno agli interventi delle tre produttrici e alla degustazione dei loro vini. Un sostegno importante in questo senso è venuto dalla posizione di Riccardo Valentini. Consigliere della Regione Lazio e vicepresidente della Commissione Agricoltura, nonché Professore ordinario presso l’Università degli Studi della Tuscia (Dipartimento di Scienze dell’Ambiente Forestale e delle sue Risorse), ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 2007 grazie alle sue ricerche in ambito ambientale e forestale per far fronte ai cambiamenti climatici. Una voce autorevole quindi, dall’eco internazionale, a supporto della necessità di tutela ambientale di questo territorio e della sua valorizzazione anche attraverso colture necessarie e vitali come i vigneti. Colture che diventano culture anche grazie all’impegno sempre più al femminile che questo tipo di aziende sono capaci di realizzare. D’altronde, come ha sottolineato Raffaele Marini a chiusura del suo intervento, l’attitudine femminile all’educazione è quanto di più salvifico può appartenere alla produzione del vino e alla sua capacità di esprimere un territorio.

 

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