L’Ente Nazionale Sordi di Viterbo invitato speciale ad Aromataria

Lo scorso 15 maggio si è svolto l’evento Aromataria… sulle tracce dell’antica fitoterapia.

Per questa splendida iniziativa, la sezione provinciale di Viterbo dell’Ente Nazionale Sordi, ente i cui obiettivi principali risiedono nel sostenere l’integrazione, la crescita, l’autonomia e la piena realizzazione umana delle persone sorde attraverso azioni di accessibilità all’informazione e alla comunicazione, è stata contattata e invitata da Saverio Senni, professore dell’Università della Tuscia di Viterbo, e con il quale ha collaborato al fine di rendere accessibile l’evento per i sordi con la presenza di un servizio di interpretariato in lingua dei segni (LIS).

I sordi vivono perennemente nella morsa tenace del silenzio: il suono è un affare degli udenti. Nel labirinto del silenzio il filo d’Arianna che conduce all’ esprimersi, alla comunicazione, all’ informazione, può trovarsi solo nella presenza fisica e nella cortesia dell’altro. I sordi parlano con le mani, ascoltano con gli occhi. Le mani, mosse da braccia veloci, si muovono agili e scattanti come quelle di un pianista esperto. Le dita, con gesti precisi e determinati, accarezzano l’aria come l’artista fa con i suoi pennelli su di una tela, dando forma a figure che spiegano un’ azione, un avvenimento, un nome. Questa è la LIS, una forma d’arte necessaria alla vita.

La lingua dei segni italiana è stata riconosciuta dal Parlamento Europeo nel 1988 come una vera e propria lingua dei Sordi. Inoltre, la convenzione dell’ONU per i diritti delle persone con disabilità, all’art. 21 comma e, obbliga “di riconoscere e promuovere la lingua dei segni”. La LIS è latrice di valori dei sordi, della loro cultura, della loro storia e della loro identità. Il suo riconoscimento sul territorio viterbese, avvenuto già nel 2013, significa espressione del valore di cittadinanza di modo che tutti possano sentirsi pienamente cittadini viterbesi ma soprattutto italiani.

L’invito è stato accolto con grande entusiasmo e in molti hanno partecipato. Il gruppo è stato accompagnato dal vice presidente Claudio Antonelli e dalla dott.ssa Maria Fornario.

“È stato appassionante scoprire le erbe della tradizione di Viterbo, conoscere la filosofia dello Slow Food a sostegno della biodiversità, degustare mieli millefiori e monoflora italiani, imparare a riconoscere le principali differenze e caratteristiche del “cibo degli Dei”, assistere alla preparazione di cibi naturali e  gustarli insieme, sentirsi pienamente partecipi durante la rappresentazione di un simpatico racconto del Prunus avium, conseguita dal prof. Senni stesso e dal prof. Stefano Speranza, condividere insieme a una platea di udenti diversi brani e poesie. Come ha riferito il vice presidente dell’Ente, Claudio Antonelli, una di queste poesie ha colpito il gruppo in particolar modo: I DUE CILIEGI INNAMORATI:

I versi, interpretati dalla nostra collaboratrice, la dott.ssa Fornario, ci hanno trasmesso delle emozioni forti. Emozioni che probabilmente, con la sola lettura, non sarebbero venuti a galla. Consigliamo davvero a tutti di intraprendere questo viaggio all’interno di questo piccolo ecosistema: l’Orto Botanico ‘Angelo Rambelli’, inaugurato nel 1991,  che si estende su una superficie di circa sei ettari a ovest di Viterbo, a circa 300 m slm, sul versante destro del fosso Urcionio, in prossimità della sorgente del Bulicame la cui fama, legata alle acque termali, risale all’epoca romana, forse all’epoca etrusca ed è citata addirittura dal sommo poeta nel XIV Canto dell’Inferno della Divina Commedia.”

Laddove c’è accessibilità, ci sono anche i sordi. Essi non vivono nell’isolamento ma nell’inclusione! Perché non fare attenzione a questo anche per altre iniziative?

“La lingua dei segni è uno strumento fondamentale per la realizzazione dell’accoglienza sociale delle persone sorde ed è un grande onore per noi sapere che questo evento è stato condiviso con il nostro Ente, anche perché riteniamo l’inclusione figlia diretta della collaborazione.”

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