La Misericordia di Viterbo celebra il suo trentennale di fondazione

di Luciano Costantini

Otto Misericordia più una, che in questo caso non il numero delle preghiere che si offrono al Padreterno per guadagnare aiuto e protezione o per chiedere la remissione di un peccato più o meno grande, ma più semplicemente è il numero delle associazioni di volontariato che operano nella Tuscia: Vetralla, Bolsena, Marta, Veiano, Montalto, Pescia Romana, Grotte Santo Stefano, Piansano, più ovviamente Viterbo. Domenica 26 giugno quella viterbese celebra il suo trentennale di fondazione anche se la Confraternita della Misericordia ha radici che affondano nel Medioevo. A Viterbo era conosciuta anche come Confraternita dei Frati Neri (per la tunica scurissima indossata dagli affiliati) ed aveva il compito specifico di assistere i condannati alla pena capitale fino alla morte e anche alla loro sepoltura. La Misericordia viterbese oggi è un’associazione che accomuna un’ottantina di volontari e si batte, invece, per la vita nelle circostanze più varie e nei luoghi più diversi: dal soccorso e trasporto malati all’emergenza terremoto alla guerra, dalle spiagge del Tirreno all’Ucraina. La sede del capoluogo è sulla Cassia Sud, un tiro di schioppo dalla città. Una antica casa colonica ristrutturata lungo la consolare, alcuni automezzi (un paio modernissimi e superattrezzati) che stazionano in un piccolo piazzale antistante il modesto edificio. Una signora che spande energia dalle parole e dagli occhi cerulei. Antonella Sordelli è la presidentessa della Misericordia Viterbo. “Chi siamo? Cosa siamo? Lo spiego subito. Siamo innanzi tutto volontari che offrono il loro tempo libero al servizio dei cittadini. In particolare, trasferimenti, trasporti vari, molto spesso tra ospedale e ospedale in tutta Italia e fuori. Poi, ovviamente, siamo anche a disposizione delle istituzioni, per esempio della Asl viterbese. Abbiamo attualmente quattro ambulanze e un Doblò. Interveniamo anche nelle situazioni emergenziali come è stato per i terremoti dell’Aquila e di Amatrice. Siamo stati anche in Ucraina due mesi fa. E lo facciamo esclusivamente con le nostre forze”.

E in Ucraina come è andata?

“Abbiamo portato beni di prima necessità, ma soprattutto materiale per gli ospedali. Noi abbiamo comperato, noi siamo partiti con il nostro furgone, noi abbiamo pagato benzina e autostrada. Siamo arrivati a Leopoli, abbiamo scaricato e siamo tornati indietro. E’ stata un’avventura azzardata, però ci è andata bene. Siamo andati a Roma abbiamo comperato ciò che pensavamo potesse servire senza limitarci ai cerotti e con la Misericordia di Grotte, che aveva fatto una raccolta alimentari, siamo partiti per Leopoli che la sera prima era stata bombardata”.

Una domanda banale, ma che sorge spontanea: chi ve lo fa fare?

“Lo spiego con un esempio. Quando tu semplicemente porti a casa una persona che non ha nessuno su cui contare e ti dice “grazie”, be’ è una ricompensa che non ha prezzo. Così come non ha prezzo il nostro contributo da volontari. La verità è che se entri in questo giro non riesci più a venirne fuori perché ci diamo forza gli uni con gli altri. Nasce perfino l’amore. Due ragazzi qui da noi si sono conosciuti e poi sposati. I turni? Due a settimana, di mezza giornata, per ognuno di noi”.

Ci sono stati, immaginiamo, anche momenti brutti…

“Non ne ricordo. Anzi, sì, talvolta capita: quando siamo costretti a dire di no a un servizio che ci viene richiesto perché non c’è personale. E’ veramente triste”.

I volontari della Misericordia viterbese sono più uomini o più donne?

“All’inizio erano più uomini, oggi sono più donne. La donna, credo, sia più dinamica, più determinata, più testarda a portare a termine ciò che prende in mano. L’uomo si perde di più”.

Con quali risorse andate avanti?

“Con i ricavati dei trasporti e delle assistenze alle manifestazioni sportive”.  

Qual è la vostra priorità in questo momento?

“Più che i soldi, trovare del personale. A settembre inizieremo un nuovo corso di abilitazione. Iscrizione e corso gratuiti. Certo il Covid ci ha un po’ tagliato le gambe, però ho fiducia nella ripresa”.

Il rapporto con le istituzioni?

“Purtroppo si ricordano di noi soltanto quando ci chiedono di fare assistenza alle manifestazioni”.

 

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Ci si sposa pure tra VolontariPotrebbe essere un'immagine raffigurante in piedi, attività all'aperto e il seguente testo "DI VITERBO Ve0 DI SOCCORSO"

 

Antonella Sordelli presidente della Misericordia ViterboPotrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "RIPARTIAMO ONLUS"

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Ogni giorno con e per gli Altri"Aiutaci ad Aiutarti" Misericordia di Viterbo organized by Antonella Sordelli

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Buon compleanno Misericordia Viterbo!

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