LO SCAFFALE/ La simmetria dei desideri

Un libro moderno con al centro sia le vite individuali dei protagonisti che la storia collettiva di un paese: Israele. Quattro amici si ritrovano una sera a vedere insieme la finale dei mondiali di calcio del 1998. Uno di loro ha un’idea: scrivere su dei foglietti i loro desideri per il futuro, conservarli in segreto e ritrovarsi per la prossima finale dei mondiali verificando ciò che è divenuto realtà. Nel mezzo di questo lasso temporale le loro vite subiscono cambiamenti repentini: Yuval – la voce narrante – è sempre all’inseguimento di un amore “romantico” ma si fa troppo scrupoli, a differenza di Churchill, il leader del gruppo, colui che sembra così sicuro di sé da avere sempre la risposta pronta per tutto. E poi c’è Amichai, l’ideatore della scommessa, l’unico che all’apparenza sembra incanalare la sua vita verso una direzione “normale”; infine Ofir, il creativo, un pubblicitario di grandi capacità ed estrema generosità mai soddisfatto di sé.

A colpire il lettore sarà senz’altro la struttura dinamica del libro, gli efficaci cambi di scena con stacchi temporali, il linguaggio spesso colloquiale, la profondità nel far emergere – e qui si vede la qualità di uno scrittore – gli stati d’animo dei personaggi, rendendoli vivi e vicini alla realtà.

È infine curioso notare come l’autore, di fronte al tema che tutti gli scrittori israeliani non possono eludere – la guerra permanente con un altro popolo –, si limiti a descrivere le esperienze da soldato dei personaggi, senza abbandonare quel taglio ironico e beffardo che accompagna la scrittura di tutto il romanzo. 

Erano stati un’idea di Amichai, i bigliettini.

Quando Emmanuel Petit aveva segnato il terzo goal – era ormai chiaro che la Francia avrebbe vinto il campionato e aleggiava un leggero senso di delusione, perché noi tutti tifavamo per il Brasile – quando i eureka conditi di lacrime preparati da Ilana erano stati spazzolati, i salatini finiti e dell’anguria con la feta non era rimasto che l’ultimo pezzo, quello che ci si sente a disagio a prendere, a quel punto Ofir aveva detto: ma lo sapete che mi sono appena reso conto che è la quinta volta che vediamo insieme i Mondiali. E Churchill aveva ribattuto: ma come sei arrivato a cinque?Al massimo sono quattro.

Così ci eravamo messi a ricostruire. 

Eshkol Nevo, La simmetria dei desideri, BEAT, 2013, 9 euro

COMMENTA SU FACEBOOK

CONDIVIDI